#RUDIMMAGINI e PENSIERINI
NON SONO GLI UOMINI A TRADIRE. MA I LORO GUAI.
sabato 7 marzo 2015
martedì 16 settembre 2014
O DECISO DI IMPOSTARE IL COME LA VEDO, SULLE IMMAGINI ORA MAI DI PAROLE SE NE DICONO TROPPE
martedì 19 agosto 2014
EGO
Anche se ora mai o perso ogni speranza di riuscire a comunicare con qualcuno della redazione e quindi di conseguenza, poter sapere se sono il solo fra i lettori ad avere certe idee, io continuo lo stesso, “primo” perché continuo a pagare il mio abbonamento al Quotidiano (ancora interessante) e secondo, pago anche per la diretta partecipazione alla riunione di redazione, non partecipando per mancanza di tempo, ma questo è il minimo, io continuo ad esprimervi il mio dissenso perché non ho capito sopra tutto Marco, Travaglio, non ho capito se quando si specchia quelle cento o duecento volte al giorno (uno con un ego come il suo non può farlo di meno ) e si dice: come sono bravo, io so tutto e scrivo tutto, solo io posso scrivere cosi bene e accuratamente, ecc ecc. Pensa anche al potere che a fra le mani? che a in punta di dito? lui in primis e poi gli altri cinque recensori del quotidiano ci mettono giù titoli, mezzi titoli, spallette e virgolettati ad oc, usandoci per quelli che “lui” nel’editoriale del 19/8/14,chiama Boccaloni che in Italiano a un altro senso e cioè: piagnucolone, maldicente dalla bocca larga, invece, Boccalone in Bolognese (Bucalon) è un pesce come ad esempio il Siluro, che “ingoia” e “digerisce” tutto………. detto questo torno all’ego di Marco e vorrei chiedergli anche come fa a dare a Renzi del presuntuoso o vanitoso a modi denigratori ed insulto, è come se Verdini o Scajola dessero a qualcuno per offenderlo, del corrotto o del ladro, non credete? Partendo dal presupposto che è vero che Renzi è li non eletto dal popolo, ma è anche vero che il popolo a dato un grosso segnale, un segnale inequivocabile e cioè che poi tanto fastidio Renzi lì non da. Continuare a spingere e urlare solo gli scivoloni i ritardi le promesse “non” mantenute ecc non paga, lo abbiamo visto alle ultime elezioni e sopra tutto non è informazione, è campagna elettorale, è falsare il bilancio. Cosa pensa Travaglio e Co, che ci aspettavamo una rottamazione fulminea? Un Italia lucidata a specchio in cento giorni? Io personalmente mi aspettavo di più da Matteo Renzi, poi avendo raggiunto da tempo l’apice della delusione ho cominciato a ragionare a ritroso, chiedermi che cosa significhi cambiare questa Italia e sopra tutto gli Italiani, io sono fortunato, lavorando in proprio capisco certi movimenti e tante burocrazie inutili, diciamo così, ma la maggioranza del paese le ignora e si riempie di quello che scrivete voi. Perché non ci scrivete come funziona fondare, mantenere e poi cambiare un “azienda paese”? Il 19/8/14 Travaglio scrive: Le riforme costituzionali ed elettorali bisogna farle con chi ci sta e cioè (B), di giustizia bisogna discuterne con l’opposizione e cioè (B). Sottolineando, subdolamente che Renzi parla solo con il bruco e i suoi bozzoli, non accenna alla pochissima lungimiranza ed intelligenza dimostrata dal suo pupillo riccioluto, non spiega minimamente o non ricorda che dopo il Riccio, (DOPO) viene per forza la forza numerica di (B). Dire mezze verità è come mentire per intero, questo invece Marco lo ha scritto tante volte ed a mio avviso, anche fatto. Semper Fidelis Rudi Toselli
giovedì 8 maggio 2014
PMI
Buon Giorno
Dati di oggi 8/5/2014, noi delle PMI Italiane muoviamo
qualcosa come 12.000.000 (dodici milioni) di posti di lavoro, più di tutti i
posti che da la grande industria tedesca o i posti di Francia e Spagna messe
assieme, da mesi anzi anni chiediamo di essere presi in considerazione non solo
per il 60/70 % di tasse versate (qui sono tutti giustamente molto attenti) ma
anche per non morire sotto questa crisi, purtroppo però e non dico nulla di
nuovo, si è preferito correre in soccorso dei soliti “colossi” rivelatosi bare
ambulanti ed ancora oggi vedi FIAT, FINMECCANICA, TELECOM e ALITALIA per non
dimenticare il buco immenso dei LIGRESTI con poi la soluzione di far pagare i
loro buchi o meglio voragini alle PMI ed ai loro 12MLN di addetti.
Chiedo alla luce di questi dati e lo chiedo a Grillo come lo
chiedo a Renzi: non vi sembra ora di piantarla di fare le prime donne, voi e i
vostri partiti o movimenti che siano non dovrebbero cominciare a concentrarsi
sul bene comune anzi che quelle solite 4 cazzate??
Rudi Toselli
mercoledì 7 maggio 2014
MARKETING ITALIOTA
Buon Giorno
Pelù è stato oscurato immediatamente da Genny, non riesce a
darsi pace e sui social, suoi profili, perché nessuno gli frega più nulla della banalità che
dice tranne che a Scanzi continua a lamentarsi che tutti lo bastonano, che
contro di lui si è messa in moto la macchina del fango. Mi viene il dubbio che
nemmeno sappia che cosa è una macchina del fango Italiana sopra tutto con il
passato che può avere un Rocker…
Piero ti prego continua a fare Rock che lo fai bene e se
proprio devi ergerti a Fidel ItaloToscano usa meno banalità, che di motivi per
sputtanare questi politici ce ne sono a migliaia senza plagiare male qualche
articolo che hai letto sul Vernacoliere…
Resta la nostra disperazione, frustrazione di un popolo che
annega e sulle prime pagine, GR, TG o Blog è dal due maggio che ci sono loro,
Pelù e Genny, dai che siamo sempre più credibili.
Rudi Toselli
domenica 4 maggio 2014
PAROLE PAROLE PAROLE
Buon Giorno
Ho visto l’intervista di Grillo su Sky, premesso che è stato
bravo il giornalista ad arginarlo, almeno abbiamo capito qualcosa, e premesso
che Renzi, si, ha mentito sul premierato e mi piacerebbe averne conto (anche se
posso immaginarmi i motivi) le cose che ha detto sono tutte o quasi
condivisibili, certe sono comunque anche se troppo lentamente già in opera e se
solo si calmasse un attimo potrebbe dare quella spinta che manca.
L’Italia ha bisogno di una raddrizzata e lo sappiamo tutti,
gli ultimi penosi eventi degli spari fra tifosi e dei fischi all’inno Nazionale
con conseguente mediazione (persa) tra Stato e un picco essere che dovrebbe
essere sotto chiave da tempo è solo l’ultimo esempio, io non voglio dare meriti
e colpe ma so per esperienza personale che fra due litiganti alla testa di una
società il terzo non gode e nemmeno il quarto e il quinto, qui si parla di
sessanta milioni di unità che non godono, si parla di un paese che si stà
velocemente lacerando e impoverendo a livelli penosi pur essendo fra le prime
potenze industriali.
Grillo alla domanda: che cosa propone per creare lavoro ha
risposto sfuggendo e filosofeggiando sulla vita che deve essere vissuta e non
tutta lavorata, sul reinventarsi, sul futuro che è delle macchine ecc ecc ma si
è dimenticato che la nostra forza è l’artigianato e che le piccole e
piccolissime aziende manifatturiere sono le colonne portanti di questo paese,
le aziende come la mia (piccola carpenteria metallica) non delocalizzerà mai
(l’Emilia Romagna a già legiferato sulla restituzione dei contributi a chi
scappa e aiuti alla green economy) e come la mia altre centinaia di migliaia,
ma ci devono dare mano d’opera pronta o perlomeno pronta ad imparare il
mestiere, serve un minimo di sicurezza
per investire, ma non a noi stessi, sicurezza da documentare agli istituti di
credito che purtroppo sono per ora in cima alla piramide e in 8 casi su 10
l’unica soluzione per investire.
Beppe, Matteo: Qui se si lavora per aziende che esportano si
mangia, altrimenti ci mangiano a noi, qui si vedono commesse alla giornata, qui
si trova solo manodopera extracomunitaria, qui si pagano 7 euro su 10 in tasse,
qui se non si vive per lavorare si smette di vivere, siete ancora troppo
distanti dalla vita reale e sinceramente è sconcertante che non lo abbiate
ancora capito e non dico in 20/30 anni ma dal 2007 che giocate al chi arriva
primo è bravo.
Rudi Toselli
giovedì 1 maggio 2014
DELATORI DEL PRIMO MAYO
Da decenni sono fans di Piero, lo sempre ammirato per le sue
performance e per il suo essere fra le righe, sono passato sopra alla sua
ultima comparsa in tv pensandola come: il lavoro è lavoro da qualunque parte
venga e da chiunque venga proposto pur che onesto, ma al concertone ha fatto
due uscite da uomo decadente, scontate e tristi. ieri per me che o 47 anni e
lavoro da quando ne avevo 15 è stato il primo Maggio più triste fra quelli
passati, tutti i cosi detti paladini del lavoratore anno tentato in tutti i
modi di rovinare questa giornata storica festeggiata in tutto il pianeta, anche
in nazioni dove chi lavora si conta sulla punta delle dita, eppure sentita e
festeggiata, dicevo Pelu’ una tristezza, ma non per i bersagli condivisibili o
contestabili, gli Afterhour ridicoli, come se non sapessero che in ogni
capoluogo Italiano c’è il suo fardello, io sono di Modena e ieri (primo Mayo)
centinaia di persone anzi che poter festeggiare in piazza erano nei loro
capannoni o case divelte o danneggiate dalla tromba d’aria, Camusso, Bonanni e
Angeletti? Se sfogliate le pagine dei vecchi quotidiani, quando non leccavano i
c…..i hai governi di turno dicevano le stesse cose di ieri, quindi imbalsamati
e (visti risultati ottenuti) inutili.
In somma tutti hanno contribuito a rattristare ed avvelenare
un giorno importante creando contrasti e innalzando muri, non che rovinando la
festa e riempiendo di sensi di colpa chi un lavoro fortunatamente lo ha e lo a
ancora magari perché a sacrificato tempo con la famiglia, o con coraggio si è
reinventato, magari è sceso a compromessi o “solo” perché a lavorare è meglio
del suo compagno.
Smettete di cavalcare le situazioni favorevoli e dai vostri
siti privilegiati tirate fuori idee e le palle, ma sopra tutto idee.
Rudi Toselli
sabato 4 gennaio 2014
FROM LANDINI&C
La FIOM CGIL corre ancora dietro alla Fiat (che ora mai non
esiste più) e intanto parla di sviluppo e occupazione, in queste poche righe
sopra si può capire tutta la contraddizione e l’inadeguatezza di questo
sindacato vecchio e inutile propenso a salvare le poche tessere rimaste e la
propria sopravvivenza.
Non si pensi che perché sono un piccolo imprenditore ce l’abbia
con loro a prescindere, ma li vedo “lavorare” vedo perché esistono ancora e
vedo i ragazzi strappare le tessere; caro Landini se veramente vuoi creare
occupazione e sviluppo, smetti di rompere le balle con la Fiat e con le grosse
industrie perché i tuoi predecessori le hanno costrette alla rovina
distruggendo la competitività e il merito e prodigati perché il Governo spinga
sulle piccole e medie imprese che con la loro intraprendenza e qualche piccolo
gesto di aiuto vedrai in pochi anni cosa ti combinano. Concludo Dicendo a te
Landini e alla tua Segretaria Camusso che il mondo del lavoro ogni giorno è
diverso dal giorno prima e voi siete ancora con gli scioperi generali e con l’art18,
mentre io ad esempio oggi che è Sabato pomeriggio sto preparando il lavoro che
mi è arrivato pochi secondi fa via Mail con consegna Martedi 7/1/2014 in prima
mattinata. Pensateci se mai mi leggerete.
Rudi Toselli
giovedì 2 gennaio 2014
Apertura 2014
Siamo tutti pronti per un 14 scoppiettante ci siamo impegnati per questo e mixando i discorsi di Grillo + Naps le prospettive ci sono. Beppe lo ammetto ha fatto un discorso serio e onesto Naps ha fatto il suo lavoro buon nonno , ora tocca a noi è al nuovo che avanza ri rendere questo paese vivibile e competitivo, tocca noi dimostrare hai Marchio che non slo all'estero si lavora bene, ora molti diranno: ma tocca sempre noi? E certo di chi è questo paese? Chi ci deve lavorare studiare e vivere?
sabato 14 dicembre 2013
POLITICA E FORCONI
E’ passata solo una settima da che abbiamo eletto
democraticamente Renzi alla guida di un Partitone sgonfio. La base ha
dimostrato che ha ancora fiducia, il popolo democratico ha mostrato come le
decisioni si possono prendere senza intralciare il già difficile equilibrio
della nostra Nazione, si sto parlando della mia contrarietà ai due movimenti
che da una settimana rallentano il paese e si attestano il Brand di disoccupati
o imprenditori in difficoltà, lo fanno sputando su tutto, lo fanno anche
aiutati da personaggi con il braccio destro teso e lo fanno con capifila che
parlano del pericolo degli ebrei (….) ma sopra tutto lo fanno chiedendo cose
impossibili in una democrazia e in modo disorganizzato e stupido, visto che dati
alla mano, i blocchi delle merci stanno cominciando a creare problemi alle
filiere in un periodo dove chi ancora con sforzi immani è vivo deve lavorare, deve
fatturare. Torniamo a Renzi che sembra essere stata la tipica goccia che fa
traboccare il vaso ed assieme hai 5stelle che spingono, al mal contento
generale sembra avere messo in moto una “gara” del fare. Allora perché cercare
di screditare a turno una di queste leve? Perché invece di cercare di sgambettarci l’uno con l’altro
non ci si aiuta? Mica dico che bisogna andare a letto insieme ma una convivenza
di comodo è il minimo perché c’è del buono ovunque.
Hai forconi e ai 9 dicembre vorrei dire che il disagio lo
sentiamo in tanti, la stanchezza è enorme ma non è svuotando i palazzi, perché dopo
sono da ri riempire, non è bloccando le merci perché qualcuno le sta aspettando
per pagare le tredicesime e non è stando con la Mafia o sparando che si risolve
il nostro problema, con l’intelligenza, l’umanità con la buona politica e con
la Costituzione invece si.
Rudi Toselli
sabato 9 novembre 2013
ITALIA IL PAESE DOVE:
Compagni
Ora mai siamo ad un uso offensivo della politica nei
confronti del popolo, non passa giorno che un destrorso, un sinistroso o un
centrista non sia arrestato o indagato, siamo ad accuse che per la maggioranza
della gente onesta sarebbero onte indelebili e invece loro appaiono, scompaiono
e riappaiono così come un sole nero fra le nuvole, qualche giorno fa ho sentito
anche delle dichiarazioni fatte dalla Polverini, ma che paese siamo?
Ve lo dico io che paese siamo: siamo un paese dove si
sventola una manovra che rilancerà le aziende e poi invece alle aziende si fa pagare
il taglio dell’IMU, siamo un paese dove Lapo Elkan può darci dritte di come
fare impresa con dignità e senza familismo, siamo un paese dove a suicidarsi
non sono ladri o corruttori presi dal
rimorso, ma dove si impiccano imprenditori onesti, donne violentate e
dimenticate o dove si tolgono la vita i considerati diversi, diversi da chi e
da cosa poi, me lo spiegheranno, siamo il paese dove posizioni vere le prende
il Papa, posizioni sul lavoro e la dignità, siamo il paese che odia comunismo e
statalismo, ma anzi che stanziare fondi per rilanciare politiche industriali o culturali
li stanzia per la cassa integrazione ad oltranza oppure il reddito di
cittadinanza, è come continuare a portare bottigliette di Levissima hai paesi
assetati e non dirgli come si fa un pozzo. La Francia “declassata ieri” produce più fatturato con la cultura che con l’industria
automobilistica, qualcuno di voi (popolo o politica) ci ha mai fatto un
pensiero?
Qualcuno pensa sinceramente o seriamente al futuro dei suoi figli? siamo ancora tutti concentrati sul nostro orticello e non ci accorgiamo che fra poco tempo chi non ha più assolutamente nulla ucciderà chi ha un poco più di lui, chi ha un pochetto ucciderà e via dicendo.
Siamo il paese dove Finmeccanica (augusta) sta vendendo elicotteri da guerra ad un paese in guerra e la legge e la costituzione lo vietano ma come dice Francesco la Dea mazzetta avrà sicuramente benedetto qualche testa.
sabato 28 settembre 2013
BARILLA
Compagni
Ero sintonizzato sulla Zanzara quando il Sig. Barilla ha esposto il suo pensiero di famiglia. Naturalmente siamo in un paese libero e ogni uno può pensare e dire quello che vuole. Barilla però è un uomo che volente o nolente sposta degli atteggiamenti e dei pensieri, lui questo lo sa e mentre diceva quelle parole e poi ripeteva il concetto incalzato da Cruciani, da persona intelligente ha capito di aver sbagliato qualcosa e il suo tono sicuro si è affievolito.
Oggi ha chiesto scusa e da uomo pubblico le scuse erano dovute, ma sinceramente tutta quell’indignazione mi ha dato fastidio, bastava dire di non essere d’accordo e perché. Tanto è assodato che siamo in un paese clerico bacchettone ed è certo che questo non ci aiuta nell’emergere in questo mondo 2.0, Possiamo essere in disaccordo fino all’esasperazione con le “diversità” che il mondo ci mostra, possiamo odiarle e possiamo ucciderle o torturale, ma esistono e noi esistiamo con loro.
Il mondo è pieno di problemi, risolviamo quelli veri e cioè che un piatto di pasta che sia Barilla o De Cecco sia sempre presente sulle tavole di tutti e che sia li non portato dalla Caritas o da ammortizzatori sociali, ma che tutti abbiano da mangiare perché hanno la possibilità di guadagnarselo, che tutti abbiano quel piatto ad un prezzo giusto e che non ci paghino interessi di ogni sorta, dalla speculazione navale nel trasporto del grano fino ai prestiti chiesti anche per mangiare. Basta litigare e indignarsi su tutto e tutti perdendo tempo prezioso. Facciamo del maccarone un ambasciatore di uguaglianza e tolleranza.
Rudi Toselli 28 settembre, ore 11, 11
Ero sintonizzato sulla Zanzara quando il Sig. Barilla ha esposto il suo pensiero di famiglia. Naturalmente siamo in un paese libero e ogni uno può pensare e dire quello che vuole. Barilla però è un uomo che volente o nolente sposta degli atteggiamenti e dei pensieri, lui questo lo sa e mentre diceva quelle parole e poi ripeteva il concetto incalzato da Cruciani, da persona intelligente ha capito di aver sbagliato qualcosa e il suo tono sicuro si è affievolito.
Oggi ha chiesto scusa e da uomo pubblico le scuse erano dovute, ma sinceramente tutta quell’indignazione mi ha dato fastidio, bastava dire di non essere d’accordo e perché. Tanto è assodato che siamo in un paese clerico bacchettone ed è certo che questo non ci aiuta nell’emergere in questo mondo 2.0, Possiamo essere in disaccordo fino all’esasperazione con le “diversità” che il mondo ci mostra, possiamo odiarle e possiamo ucciderle o torturale, ma esistono e noi esistiamo con loro.
Il mondo è pieno di problemi, risolviamo quelli veri e cioè che un piatto di pasta che sia Barilla o De Cecco sia sempre presente sulle tavole di tutti e che sia li non portato dalla Caritas o da ammortizzatori sociali, ma che tutti abbiano da mangiare perché hanno la possibilità di guadagnarselo, che tutti abbiano quel piatto ad un prezzo giusto e che non ci paghino interessi di ogni sorta, dalla speculazione navale nel trasporto del grano fino ai prestiti chiesti anche per mangiare. Basta litigare e indignarsi su tutto e tutti perdendo tempo prezioso. Facciamo del maccarone un ambasciatore di uguaglianza e tolleranza.
Rudi Toselli 28 settembre, ore 11, 11
sabato 14 settembre 2013
GIUDICI DISCONNESSI
Compagni
Su una cosa Berlusconi e i suoi galoppini hanno ragione, ed è
la pericolosità dei giudici. Non certo per le motivazioni a loro care sia
chiaro, ma per quanto riguarda la loro competenza nelle ripercussioni che hanno
le loro decisioni nel mondo del lavoro, Ilva e le sue consociate sono la prova
lampante di una disconnessione abissale fra le due, ma ci sono migliaia di casi
dai grandi, alle piccole diatribe tipo un lavoratore che viene allontanato da
una azienda con motivi seri, ad esempio perché beve o perché la sua opera è
nettamente insufficiente o addirittura deleteria, in questi casi 9,5 volte su
10 il giudice reintegra il lavoratore obbligando il datore di lavoro a sborsare
fior di quattrini, di solito 10/12 mensilità per disfarsi del fardello. Sono
consapevole di dire cose che nessuno vorrebbe sentire, ma è cosi, i Riva hanno
fatto danni certo ma a pagare sono i lavoratori
subito poi domani toccherà a tutto il comparto dell’acciaio di cui noi
Italiani per piccoli che siamo deteniamo una buona fetta di mercato mondiale e
così nelle piccole aziende, solo perché i giudici seguono le leggi senza fare
un passo per sapere dipiù.
Rudi Toselli
mercoledì 11 settembre 2013
INVECE QUALCOSA E' CAMBIATO
Buon Giorno
Ho letto lo sfogo di un lettore sulle pagine del Sole24 11.09.2013 e ho letto la seguente risposta
molto dettagliata, vorrei dire in primo luogo al lettore che non è solo, io ho
patito le pene dell’inferno e ancora le sto patendo, strette di credito
indicibili che hanno innescato un giro vizioso, guai, mortificazioni ecce ecc,
ma sono ancora qua anche se la strada è in salita, con l’appoggio della Regione
che ha fatto da garante ho investito (indebitandomi fino alla morte) ma mi si
sono aperte nuove strade davanti e questo sembra piacere agli istituti pur
continuando e perseverando nel tenere il guinzaglio corto, la seconda cosa che
vorrei dire e questa la rivolgo ai Dottori del Sole e al sig. Galimberti che
tra l’altro dice: La vera via d’uscita da questa situazione è la ripresa dell’economia, il traino della
domanda sia interna che estera.
Questo paese negli anni 50/60/70 è uscito dalla crisi del
dopoguerra creandosi posti di lavoro e professionalità con conseguente boom di
domanda interna e estera è riuscito a farlo grazie a bravi lavoratori che si
sono buttati e hanno creato fondato imprese dando vita a quella che era
l’Italia fino al “terzo trimestre del 2007” ma non lo hanno fatto da soli, non
potevano perché il 90% era figlio di contadini o operai, lo hanno potuto fare
perché le banche li hanno sostenuti, anno investito sul sogno e sulla parola
dei nostri padri e dei nostri nonni, non avevano tanto da offrire come
garanzie, eppure Banche e Uomini assieme hanno lavorato e prosperato. Oggi preferiscono
investire su altro ad esempio Google che frutta bene o Apple o addirittura
investire fra di loro parandosi il culo a vicenda fino a che naturalmente tutto
va in malora. Che cosa è cambiato?
Rudi
lunedì 9 settembre 2013
DITTATORE 2.0
Secondo Casaleggio Guru indiscusso degli M5S (movimento di
aggregazione fra la gente, fondato nella fiducia tra i Follower)anche lui
invitato a Cernobbio, bisogna dare un importanza fondamentale ad Internet per
le relazioni sociali. In sostanza: se non sei connesso non esisti o almeno
questo è il futuro che vede il movimento per la gente. Internet credo sia il
mezzo di informazione più bello mai inventato ma come tutti gli altri
controllabile, troppo controllabile, un Mosè 2.0, un Tiranno non violento almeno
fisicamente, un distributore di idee personali che spinte nel modo giusto si
bevono milioni di cervelli. Internet sarà la prossima bolla e non scoppierà
tanto tardi a meno che Zuckerberg e
soci non riescano nel loro intento di connettere semi gratuitamente i due terzi
di mondo che ora non sono in rete. Non credo che a Casaleggio interessino tanto
le previsioni, ha però capito la forza che oggi può darti la connessione, cioè
dettare regole, sentenze e vie da seguire senza tante spiegazioni, in somma un
wind for life tutto Italiano in fatti nei suoi primi spettacoli il Grillo ne
parlava sempre di quel bel mondo virtuale, oggi invece è sparito da tutti i
suoi discorsi.
Rudi Toselli
domenica 1 settembre 2013
BELLA ROBA
La resa della gente Italiana è vomitevole, Scalfare oggi ha sottolineato come notizia di rilievo la voluttibilita di Berlusconi e le immagini dello stesso con quel arteriosclerotico di Pannella ? Questo è il paese che vorrebbe chiare capitali Esteri questo è il paese per cui combattiamo.
mercoledì 28 agosto 2013
TUTTI UGUALI?
Cari Compagni
Qualcuno si ricorda come è finita l’avventura politica della
Idem, Stroncata da una frode per 2\3.000 euro di IMU non pagata, chi sbaglia di
certo deve pagare è se è un amministratore pubblico ancora peggio, ma questa
stori amplificata all’ennesima potenza dalla destra e da tutti i quotidiani non
è stata una sentenza politica? Non sarebbero bastate le scuse pubbliche e il
pagamento del debito con mora? Invece tutto si è trasformato in una esecuzione
e guarda caso i boia sono quelli che oggi chiedono l’esatto contrario per il
loro leader. Gli Italiani hanno la memoria corta, questo è assodato e per
questo dovrebbero i quotidiani mantenerla viva, chiedendo magari: Che
differenza c’è tra il caso Idem e il caso Berlusconi politicamente parlando?
Rudi Toselli
martedì 27 agosto 2013
TITOLI PREMONITORI
Cari Compagni
Sembra che i titoli Mediaset (-6.25%) consiglino come a
Novembre 2011 (-12%) le soluzioni da seguire al governo Italiano... Anche
allora dopo una caduta in borsa e un summit della famiglia, arrivò la decisione
di lasciare da parte di Berlusconi, oggi però c’è di mezzo lo sputtanamento
politico totale suo di tutti i suoi “volatili” e la presa di coscienza di 10
milioni di Italiani di essere stati gabbati , un abbandono è una ammissione,
come il chiedere la grazia offerta da Napolitano, come un ubriaco al volante
che rifiuta il test ad un posto di blocco della polizia.
Il suo partito intanto chiede agli avversari/soci di votare
coscientemente quando si andrà a decidere per la sfiducia da senatore al loro
Leader, dicendo che votare la sua decadenza è un affronto allo stato di diritto,
sarà un voto politico per disfarsi di un avversario storico, che anche se cosi
fosse sarebbe sempre meglio che facendolo (caduta Prodi) comprando un De Gregorio o (salvezza dopo la
sveglia di Fini) comprando un Scilipoti essere inutile ma ricandidato e
riconfermato, per giunta almeno per ora, De Gregorio è un altro processo a
carico del Leader.
Detto questo i suoi avversari/soci se avessero veramente una
coscienza non dovrebbero nemmeno pensarci su cosa mettere la croce in quella
scheda, tutto il can can che i “volatili” del PDL stanno facendo in questi
giorni è la solita campagna elettorale e toglie tempo ai veri problemi Italiani
che non sono l’IMU ma il costo del lavoro, l’evasione fiscale , la corruzione,
il troppo potere della politica negli istituti di credito, il troppo peso del
Sud sui conti pubblici e via dicendo.
Rudi Toselli
sabato 24 agosto 2013
LE DOMANDE GIUSTE
Buon giorno Compagni
ieri mi sono guardato: viva la liberta con Servillo, tra gli
altri ce un dialogo: La politica è come il cinema e i politici sono come i
registi, devono dare al pubblico ciò che chiede altrimenti al botteghino (urne)
non ci va nessuno. Allora mi chiedo che cosa abbiamo chiesto fino ad ora?
Se ci facciamo un esamino di coscienza fino alla crisi
mondiale non ci siamo mai posti quesiti, ad esempio quando si votò il Gov.Prodi
si voto per un programma di piu di trecento pagine, qualcuno si è chiesto che
cosa c’era scritto in un programma con quasi le pagine di un romanzo di Dawn
Brown?
Credo pochissimi e credo che la maggioranza si sia fatta
bastare l’indignazione per l’altra fazione e quello che aveva, cioè il
superfluo, poi è venuta la crisi e oltre al superfluo è venuto a mancare anche
l’indispensabile, addirittura per tanti, tantissimi anche il minimo
indispensabile ed ecco che sono apparse
anche le domande, ma ora è tardi, tutto e subito è impossibile di pancia e di
cuore purtroppo non si fa andare avanti un paese, dobbiamo fare le richieste
giuste ad iniziare dal non toccare la costituzione e imporre che ci siano date
risposte , quando avremo le risposte non dovremo più crogiolarci nella nostra
piccola democrazia ma dovremo vigilare sul nostro diritto di averla e questo è
da fare ora subito, questo non può darcelo una Sinistra che discute da
settimane sul tenere o togliere la fiducia a un senatore condannato e non ce lo
puo dare una destra che questo senatore lo paragona a Mandela a Dio.
Coesione e larghe intese del popolo, non della politica, di
questa politica Italiana.
Rudi Toselli
mercoledì 21 agosto 2013
DELOCALIZESION
Cari compagni
Qui nel Modenese una nota azienda di medio piccola grandezza
durante il Ferragosto ha preso armi e bagagli ed ha delocalizzato la produzione
in Polonia. Chiaramente sono cose che non si fanno e umanamente è una mossa nei
confronti dei lavoratori, quanto meno indegna, detto questo io parto dal
presupposto che come mè e come tanti miei amici, parenti e conosc
enti che
hanno una piccola o media realtà da portare avanti e lo fanno onestamente,
anche la famiglia a capo di questa azienda fosse onesta, allora mi chiedo se la
stragrande maggioranza degli Italiani si è chiesta il perché di una tale
azione, mi chiedo se la stragrande maggioranza degli Italiani abbia una minima
idea di cosa voglia dire la responsabilità di portare avanti qualcosa che
mangia soldi anche il sabato o la domenica , farlo onestamente ma comunque
essere sempre nel mirino, il fisco, i sindacati, gli istituti di credito, gli
operai stessi se l’azienda a problemi è sempre colpa e tutta di chi ne è a
capo, ad un certo punto questo zaino diventa insopportabile, vuoi allegerirti? Sappi
pero che il 60/70% dei tuoi utili o non utili lo stato li vuole, sappi che se
vuoi tagliare qualche ramo secco, il sindacato si mette di traverso e non te la
cavi più, di seguito gli istituti di credito sentono voci poco rassicuranti e
arrivano roteando in cielo.
Allora che fare?
Rudi Toselli
mercoledì 7 agosto 2013
GRECIA
Cari compagni
Sono seduto in albergo in Grecia e penso al nostro paese e come non pensarci? Sinceramente sono su di un isolotto, qui il PIL è mare, capre, cuoio, miele e capperi non è certo paragonabile al bel paese ma cè l'Euro e quindi visto che qualcuno più intelligente di mè lo ha già fatto mi correggo e lo paragono.
Andando in vespetta attraverso i paesini si nota una certa somiglianza con l'Italia nel sorriso e nella gentilezza delle persone, si nota però anche la differenza,qui hanno la consapevolezza delle entrate che il turista porta, per noi invece ora mai è prassi il turista in Italia è come un pezzo uscito dal tornio non lo si coccola, non lo si mette al centro dell'attenzione, tranne che per circuirlo, pochi anni fa, credo due sono stato a Cattolica dopo decenni e oltre trovare prezzi indecenti trovai anche scortesia e addirittura supponenza, sembravi quasi un invasore, un surplus, qui al bar ti chiedono 50 centesimi per una bottiglietta di acqua e te la servono anche, con questo non voglio dire che mi debbano servire sia chiaro, anzi mi mettono a disagio, sto solo sottolineando l'importanza che danno al turista al loro PIL.
Rudi
sabato 27 luglio 2013
BANANE 2.0
La destra si riconosce dal lancio di banane, era uno fra la
folla, cento, mille? Non importa, importano invece quelle migliaia di cittadini
che plaudono nascosti il gesto infame. In un paese che dovrebbe essere 2.0
questi gesti sono tristemente significativi di ignoranza arretratezza e paura,
sopra tutto paura, paura della diversità, paura di quello che non si conosce,
lasciamo perdere per un attimo le assegnazioni delle case popolari o le
assegnazioni dei posti scuola e le connesse graduatorie d’accesso che sembra
siano i problemi più grossi, assieme al rispetto e a o l’altra religione,
guardiamo a questo pezzo di popolo “semi Italiano” per quello che da:
Facchinaggio, pulizie, io a 13 anni lavoravo in fonderia eravamo tutti Italiani
e oggi?, manovalanza muraria, operatori asfaltatori e potrei andare ancora
avanti con il loro accudire i nostri anziani che per noi sono un peso, una
perdita di tempo, avete notato che sono tutti lavori di una nobiltà unica ma
che noi non vogliamo nemmeno sentire nominare? E le tasse che questi signori
versano nelle casse dello stato? Lo avete calcolato che saranno le nostre
pensioni?
Bene, io nel mio piccolo vi ho dato i “pro e i contro”,
posso dire che il paese perfetto non esiste, ma posso sopra tutto dire che
odiando il prossimo o additando di qualsiasi nostro problema è rimarrà sempre
uno scappare e un popolo che scappa non è un popolo è una sconfitta. Guardate
la destra e la sinistra a forza di incolparsi e fuggire dai problemi dove ci
hanno portato.
Rudi toselli
sabato 15 giugno 2013
E' arrivato Herry Potter
Questa mattina ho aperto il Sole 24 ore e dopo aver letto le
prime quattro, cinque pagine credevo di avere sbagliato, di avere sotto gli
occhi uno di quei Manga Fantasy che ho
in giro per casa, ho guardato, e no era proprio il quotidiano del15.6.13,
allora mi sono commosso perché leggere in fila: Bomus da 5 miliari per le
aziende che investono in macchinari, Da TAV, Ponte sullo stretto e Terzo valico
arriveranno 2 miliardi ad altre opere cantierabili, per le PMI bound per creare
lavoro, Letta che seriamente dichiara basta chiacchere, bisogna agire, dai
fondi UE 50mila posti per i giovani del sud, Schauble che dichiara: L’Italia
non è il malato d’Europa e non ha bisogno di aiuti ma solo di riforme,
Equitalia la prima casa non sarà più pignorabile e ipotesi quasi certa di uno
slittamento dell’aumento IVA, del pagamento dell’IMU e ti slittano anche le
multe vuol dire tre cose. La prima che Berlusconi è tornato alla grande con il
cappello di Silvan, la seconda che ho letto male e la terza che guardandosi
allo specchio i nostri dirigenti politici, i nostri saggi e tutto il resto non
resistevano più alla vergogna e hanno iniziato a muovere il primo passo dopo
anni di stupida immobilità nei confronti del paese, unico augurio o meglio per
chi crede preghiera è che non sia tutto un fuoco di paglia, altrimenti questa
volta credo che il popolo dimentichi di essere civile e che Turchia e primavera Araba saranno uno scherzo in confronto.
Rudi Toselli
giovedì 13 giugno 2013
martedì 4 giugno 2013
Bambini
Buon giorno Compagni
Il problema più grosso del nostro governo oggi sembra essere il presidenzialismo, lasciando perdere disoccupazione, disgregazione sociale e vessazioni economiche varie perpetrate da banche e agenzie, che sono cosucce vorrei chiedere se in quegli uffici arrivano i numeri di Save the children, questi numeri se non gli hanno avuti, dico dicono che in questo paese720.000 bambini non hanno né da mangiare ne da vestire, dicono che il 18% degli adolescenti abbandona la scuola, dicono che più del 33% di questi ragazzi non ha mai aperto una pagina in Internet, il 36 non possiede un computer e il 39.5 non ha mai letto un libro. Credo che un governo cieco e sordo hai bisogni dei bambini e dei ragazzini, un governo che non si accorge che vessando e raggirando i grandi ruba i sogni ai piccoli non sia nemmeno più degno di varare una legge contro le Nutrie, invece questi incapaci pretendono di darci a bere che riassesteranno lItalia.
Rudi Toselli
sabato 1 giugno 2013
2 GIUGNO
Compagni
Bene, 67 anni fa il popolo con le urne ha deciso che era
meglio la Repubblica della Monarchia, lo
hanno deciso 12 milioni di voti contro 10, pensate, ironicamente oggi ci sarebbe una larga intesa e ci governerebbero
Silvio e Umbero , questo si che lo potremmo chiamare Porcellum . A parte gli
scherzi, tanta gente si è battuta tanta è morta per arrivare a quel referendum e
ascoltando i risultati per radio come scriveva anche Don Gallo in tanti hanno
esultato, fra quelli c’era anche mia nonna che ancora oggi dopo una vita di
lavoro tanta fame e veramente tante disgrazie personali, anche se questa
Repubblica la premia con una pensione da miseria lei dice che a quel referendum
a votato bene e come darle torto? Non è mica colpa loro se con il passare dei
decenni ci siamo rammolliti e non siamo nemmeno stati capaci di badare a chi
mettevamo al governo, anzi ce ne accorgevamo ma pregni di tv al plasma, Suw,
telefonini e videogames era proprio il nostro ultimo problema.
Io ho tanta speranza e mi auguro che in questo 2Giugno non si festeggi la
vecchia Repubblica ma si festeggi il risveglio dei cittadini e con loro una
Repubblica nuova , dignitosa almeno al nome che porta e che rispetti i paesi dove per
questo status ancora si muore di guerre e stenti.
Rudi Toselli
giovedì 2 maggio 2013
#CIOCAPIATTI
(B) sull’Imu: abolirla o niente sostegno al governo Letta.
Ecco dove ci siamo infilati, l’idillio non è durato nemmeno 24 ore e il partner
scelto si è già dimostrato per quello che è e che tutti sapevamo, un padrone.
Ma porca Eva dove credevate di andare con le larghe intese
condivise con un partito come la PDL?
Voi dirigenti del PD avete usato il mio voto, mio, per
rimettere al governo personaggi indecenti e pensavate pure di poter lavorare,
oltre ad applaudire mentre vi indirizzavano ingiurie non siete nemmeno riusciti
a capire l’abc, non avete avuto le palle per tornare al voto, non avete avuto
l’intelligenza di trattare con l’ M5S avete messo al posto di Bersani un
giovane vecchio, un uomo nuovo e onesto certo, ma che oramai era infangato fino
alle orecchie della lordura di anni nei palazzi. Oggi (B) punta i piedi per
lìImu e domani? E quando arriveremo al nodo giustizia? Ma queste domande in
tutte quelle riunioni notturne non ve le siete poste? di che c……o parlavate? Nessuno
si è posto il problema che Alfano da sabato scorso può ficcare il naso in tutti
i processi del suo padrone?
Una cosa sicura da questa tornata elettorale è emersa, ed è
che quando uno dei tanti puffaroli, ciocapiatti della PDL si presenterà da
Floris o chi per lui e dirà che è colpa del PD se l’Italia è nella MERDA, bè
colui avrà ragione e questo è sicuro.
Incazzatissimo
Rudi Toselli
lunedì 22 aprile 2013
Non siamo nulla
COMPAGNI
Stamattina una mia dipendente è arrivata abbastanza scossa e
provata, al che gli ho fatto la battuta di rito su un fine settimana di follie
con il compagno, mai così inopportuno visto che il motivo del suo malessere era
quelli di aver assistito ad un suicidio, il padre di 4 figli trentenne si era
gettato dal balcone cadendogli quasi davanti.Il tutto mi ha naturalmente portato a riflettere sulla
nostra piccola Italia e i suoi non responsabili, mi ha fatto e mi sta facendo
riflettere sui trattamenti che il popolo sovrano riceve dal mondo economico e
da quello politico, mondi che il popolo mantiene, si i tipici cani che mordono
la mano che gli da il mangiare, peccato che i cani non lo fanno quasi mai e se
capita si beccano un calcio nel sedere.Questi invece niente chi ha la finanza in mano continua a
padroneggiare e chi ha la politica continua a gioca re a Risiko, il lavoro, la
vita e la dignità non si ricordano nemmeno che esistono e lo abbiamo visto bene
nelle sceneggiate dell’ultimo mese. Dramma dove il protagonista è stato il PD,
partito che si professa storicamente più vicino al popolo, ma mai cosi lontano.
Rudi Toselli
giovedì 18 aprile 2013
OGGI E' MORTO IL PARTITO DEMOCRATICO
Compagni.
Oggi 18/4/2013 muore il PD se mai, tranne che per i rimborsi
elettorali e per gli inciuci è nato, Questa querelle sui candidati al Quirinale
è stato uno spettacolo abominevole, il trattamento riservato a Renzi è stato
abominevole e abominevole è stata anche la gestione del colloquiare con il M5S,
certo Grillo non è stato particolarmente affabile ma quello che chiedeva era di
sinistra, lo chiedeva troppo violentemente? Certamente sì, ma il PD doveva
capire per primo che i grillini sono troppo giovani ma loro sono troppo vecchi
e granitici. La politica è mediazione, mediazione non inciucio, il PD ha scelto
ancora una volta la strada più comodo addirittura a braccetto con Berlusconi.
Qui nelle aziende le priorità sono altre, sarò ripetitivo,
ma credito e imposte sarebbero le discussioni di cui si vorrebbe sentire
parlare e almeno speriamo che fatto il Presidente della Repubblica, si riesca a
fare un governicchio e da lì almeno che si parta a fare qualche cosa, ma ho
finito sia la fiducia che la pazienza.
Rudi Toselli
mercoledì 17 aprile 2013
Italietta
Compagni
Se qualcuno non sblocca i liquidi non c'è politica che tenga. Se lasciano morire gli imprenditori tutto si fermerà inevitabilmente l'Italia cadrà in una sorta di blocco completo e si spalancheranno le porte a disagi e violenze. Vi sembro apocalittico? Non credo proprio perchè anche se non fa nulla la gente ha capito che tutto ció sarebbe evitabile.
Se qualcuno non sblocca i liquidi non c'è politica che tenga. Se lasciano morire gli imprenditori tutto si fermerà inevitabilmente l'Italia cadrà in una sorta di blocco completo e si spalancheranno le porte a disagi e violenze. Vi sembro apocalittico? Non credo proprio perchè anche se non fa nulla la gente ha capito che tutto ció sarebbe evitabile.
martedì 2 aprile 2013
NOI INGENUI LETTORI
C
OMPAGNI
OMPAGNI
Dire della mia simpatia per Renzi è superfluo e leggere una
pagina di quotidiano scritta da un altrettanto bravo Marco Lillo che riporta
solo un elenco ricopiato, condito di qualche mera illazione e volutamente
avvolto di “misteri” mi ha alquanto deluso, non tanto per l’attacco, basso ma
ci può stare, ma perché da un quotidiano come il fatto non me lo sarei
aspettato, oppure mi sarei aspettato la linea per cui ho sottoscritto gli
abbonamenti dal giorno che è nato e cioè che Renzi è impaginabile come (B),
come Bersani, Monti, Alemanno, ecc. ecc. finendo a Grillo e Casaleggio.
Invece a questi ultimi due si riserva la solita mano leggera
come un qualsiasi organo di partito, voi oggi siete diventati a tutti gli
effetti un organo di “movimento” perché non scrivere nulla sulla Casaleggio
Associati è quantomeno strano avendo parlato dei 5 mila euro donati a Renzi da G.Roberto
Vitale socio di Chiarelettere ma anche buonissimo suo cliente, o debbo pensare che è
per il nobile non sputare nel piatto in cui si mangia, visto che il direttore
editoriale di Chiarelettere è L.Fazio socio
fondatore proprio del Fatto Quotidiano?
Continuando nella lettura della galassia che ruota attorno
alla Casaleggio Associati spuntano nomi che a un quotidiano come quello che
credevo di conoscere avrebbero fatto venire la bava alla bocca ad esempio un
certo Sassoon ex esperto ed editorialista del sole24ore immanicato con la lobby
della camera di commercio Americana in Italia e quindi, penso io, un uomo che
di stipendi da operaio ne guadagna a fiumi, o che nel 2004 la Casaleggio
Associati ha sottoscritto un
partenariato con la Americana Enamics che ha per clienti Coca Cola, Microsoft,
Standard e Poor’s, Shell, per non dire la Barclays Bank, quella che ha
taroccato i tassi di interesse sui prestiti fra banche truffando miliardi di
dollaroni ad aziende e popolazioni mondiali.
Forse tutto questo buonismo nei confronti di Casaleggio e
adepti potrebbe scaturire dal fatto che le rotative del Fatto Quotidiano sono
partite quasi all’unisono con la cometa M5S ter anni fa? E non ci sarebbe nulla
di male, basterebbe dirlo e non fare questa figuraccia da ipocriti.
Rudi Toselli
INTERESSANTE DA MICRO MEGA
Grillo e il suo spin doctor: la Casaleggio Associati
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In pochi anni Beppe Grillo e il suo blog sono diventati un vero e proprio fenomeno della Rete, l’esperimento di maggior successo in Italia di un movimento nato e cresciuto sul web nel nome della democrazia digitale, dell’orizzontalità della comunicazione e della trasparenza. Ma dietro a questo risultato c’è una strategia ben pianificata. Anzi, ci sono un nome e un’azienda: Casaleggio Associati. Ecco di cosa si tratta.
di Pietro Orsatti, da MicroMega 5/2010
Per raccontare il successo di un progetto non si può evitare di parlare di chi lo ha ideato, palesemente o nell’ombra non importa. Parliamo della svolta mediatica e politica di Beppe Grillo. Vero e proprio fenomeno che da deriva post-televisiva oggi diventa movimento e oggetto politico 2.0, come ormai va di moda definire chi usa internet per la propria comunicazione. Chi è l’ideatore di questa svolta del comico genovese, trasformatosi da uomo di spettacolo a vero e proprio profeta della «democrazia digitale»? Un nome e un’azienda. Casaleggio Associati.
È la Casaleggio Associati a curare direttamente il blog di Grillo, la rete dei Meetup, la comunicazione esterna, la strategia del movimento sulla Rete. E non solo, è anche la casa editrice che cura tutte le pubblicazioni, in Rete e non, del comico genovese e anche parte dell’organizzazione dei suoi tour. Neanche Grillo fa mistero che il suo ritorno di visibilità e il grande impatto del movimento dei «grillini» sia dovuto in gran parte alla sinergia con questa azienda specializzata nella comunicazione e nel marketing digitale. Una strategia chiaramente esplicitata, quella della Casaleggio. «Le reti sono ovunque intorno a noi. Fino a qualche anno fa, le relazioni tra persone, oggetti ed eventi erano attribuite al caso. L’unico modo per ipotizzare il funzionamento dei sistemi complessi era attribuirne le ragioni ad avvenimenti casuali. La vita e l’evoluzione delle reti seguono invece leggi precise e la conoscenza di queste regole ci permette di utilizzare le reti a nostro vantaggio». Così viene presentato l’ultimo sforzo editoriale del gruppo «Tu sei Rete», bibbia del nuovo credo internettiano.
Per capire le origini del fenomeno Casaleggio, è necessario partire dalle fibrillazioni societarie di Telecom fra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. O meglio, è fondamentale analizzare le vicende di un’azienda del gruppo allora nelle mani di Tronchetti Provera e della Pirelli, la Webegg. Amministratore delegato della società è all’epoca Gianroberto Casaleggio. Non lasciamoci ingannare dal suo aspetto da nerd smanettone, dalla sua capigliatura da studente fuori corso della Berkeley University, Gianroberto è uno dei massimi esperti in Italia di web, reti sociali (social network), marketing elettronico. Ed è lui, insieme ad altri quattro dipendenti dell’azienda della galassia Telecom (Enrico Sassoon, Luca Eleuteri, il fratello Davide Casaleggio e Mario Bucchich) a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati.
Ma torniamo al «prima». Di cosa si occupava la Webegg? La Webegg Spa nel 2002, anno del suo massimo sviluppo e in cui Gianroberto Casaleggio è l’uomo di vertice, risulta essere «un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende e della pubblica amministrazione in Rete», come si apprende dai documenti sul sito aziendale che indicano la sua mission. Anzi, si tratta in quel momento del gruppo leader nel settore. Reti interne ed esterne, efficienza aziendale, internet, capacità di penetrazione dei prodotti sul mercato attraverso il web marketing e, per le pubbliche amministrazioni, sistemi di efficienza mirati all’e-governance. Insomma un grande giro di affari potenziale, ma forse una società nata in troppo anticipo sui tempi e infatti ben presto oggetto di veloci cambi di mano.
La Webegg all’epoca è una società controllata al 69,8 per cento da I.T. Telecom Spa a sua volta controllata al 100 per cento da Telecom Italia. Poi, esattamente fra giugno e luglio 2004, I.T. Telecom Spa sottoscrive un contratto con un’altra azienda del settore in rapida ascesa, la Value Partners Spa, cui cede il pacchetto azionario detenuto in Webegg. Per ottenere la maggioranza di Webegg vengono sborsati 43 milioni di euro mentre il resto delle azioni, pari al 30,2 per cento, rimane nel portafoglio di un’altra azienda della galassia di società Telecom, la Finsiel. Tutto ciò viene riportato dalla stampa specializzata dell’epoca, come una delle operazioni di fusioni strategiche più importanti nel settore. Ma non ci si ferma qui. In seguito ad altre operazioni di fusioni e riassetti interni alla Value Partners, nasce Value Team, azienda leader nelle consulenze aziendali non solo in termini contenutistici ma anche della sicurezza digitale. Dopo questo vortice di fusioni e vendite il gruppo di dipendenti della Webegg che ruota attorno all’ormai ex amministratore delegato decide di dare vita al nuovo progetto della Casaleggio Associati. E portandosi dietro un pacchetto nutrito di rapporti, partnership e competenze. Quali?
Per capire di cosa stiamo parlando è necessario svelare prima chi sono le figure chiave della Casaleggio Associati oggi e della Webegg prima. Partendo da Enrico Sassoon, giornalista, dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole-24 Ore, già direttore responsabile di L’Impresa-Rivista Italiana di Management, della rivista Impresa Ambiente e del settimanale Mondo Economico. Da suo curriculum pubblico apprendiamo anche che «è stato direttore scientifico del gruppo Il Sole-24 Ore». Nel 1998 Sassoon è amministratore delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy, di fatto una lobby indirizzata a favorire i rapporti commerciali delle corporation americane in Italia e il cui presidente è tuttora il vice di Microsoft Italia, Umberto Paolucci. Proprio nel consiglio di amministrazione dell’American Chamber of Commerce in Italy si comprende quale sia uno dei fattori di successo nelle relazioni della Casaleggio Associati. Oltre a Paolucci compaiono nel 1998 altri personaggi di grande spessore. La lista pubblicata al momento della nomina di Sasson vedeva, fra gli altri: Gian Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea Srl; Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia; Massimiliano Magrini, country manager Google Italia; Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato Ibm Italia Spa; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset Spa; Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s; Massimo Ponzellini, presidente Impregilo Spa; Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney Co. Italia Spa; Dario Rinero, presidente e amministratore delegato Coca-Cola Hbc Italia Srl; Cesare Romiti, presidente onorario Rcs.
Oggi nell’American Chamber of Commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca Comin, dirigente Enel, e Giuseppe Cattaneo dell’Aspen Institute Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta, presieduto da Giulio Tremonti. E l’Aspen Institute pesa, ovunque agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici, scienziati e imprese. Nell’Aspen transita l’élite italiana, che faccia riferimento al centro-destra o al centro-sinistra. Con quali finalità? «L’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni», si legge nella mission dell’istituto. E in che modo? «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse”, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva».
È Sassoon, quindi, l’uomo delle relazioni al massimo livello della Casaleggio Associati. Siede ai vertici di organizzazioni d’élite, ha relazioni, opportunità di accedere alle giuste informazioni. L’uomo, giustamente, del business. E che fa capire quanto il gruppo Casaleggio Associati non sia affatto un collettivo di nerd smanettoni, ma uno dei pensatoi più accreditati per quanto riguarda le potenzialità di mercato della Rete nel nostro paese.
Il teorico e inventore del gruppo è invece Gianroberto Casaleggio. «È stato dirigente», si legge sul suo curriculum, «di aziende ad alto indirizzo tecnologico», e la sua principale attività, oltre a curare personalmente l’oggetto mediatico Grillo (e Di Pietro, oggi) è quella della pubblicistica. E anche Casaleggio ha una storia «aziendale» di rilievo, parallela anche se meno convenzionale a quella di Sassoon. Inizia infatti a farsi notare non in un laboratorio di qualche campus, ma nell’Olivetti di Roberto Colaninno, e qualche anno dopo diventa amministratore delegato di Webegg, come abbiamo già detto suo trampolino di lancio in seguito come guru nostrano della rivoluzione della Rete. La Webegg ha origine da una joint-venture tra Olivetti e Finsiel (della Telecom), ma nel 2002 l’azienda di Ivrea cede il suo 50 per cento alla Telecom. Intanto Casaleggio ha dato vita a un’altra società, la Netikos, dove siede per alcuni mesi nel consiglio di amministrazione accanto a un figlio di Colaninno (Michele). Ma è un’avventura di breve durata, o forse solo il momento di transito per creare con i vecchi amici della Webegg qualcosa di totalmente nuovo. E infatti nel 2004 Gianroberto chiude baracca e burattini e va a fondare con altri dirigenti Webegg la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo. Tutto qua? Certo che no. La Casaleggio è molto di più, anche se apparentemente sembra avere un ruolo «periferico» nello sviluppo delle strategie di marketing sulla Rete.
Gianroberto scrive molto spesso sia sul sito del gruppo che su molti giornali di temi legati alla Rete. «L’organizzazione di Rete», si legge nel suo curriculum online, «i modelli di e-business e il web marketing sono tematiche che ha approfondito e applicato a società italiane negli ultimi otto anni, anche grazie a una relazione costante con i riferimenti mondiali del settore». Per lui la Rete è un’ossessione, più di un mezzo, più di un media. Ne è un teorico e uno dei guru delle nuove frontiere del marketing digitale e di cosa si possa fare attraverso i social network grazie a strategie di marketing «virale», forma di promozione non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio a un numero esponenziale di utenti.
Casaleggio ha capito in anticipo, almeno per quanto riguarda il mercato italiano, quali siano le potenzialità del web e dei social network. E individua una nuova figura di venditore propagandista in parte consapevole e in parte no: l’influencer. «Online il 90 per cento dei contenuti è creato dal 10 per cento degli utenti, queste persone sono gli influencer», scrive in un articolo Casaleggio, «quando si accede alla Rete per avere un’informazione, si accede a un’informazione che di solito è integrata dall’influencer o è creata direttamente dall’influencer. L’influencer è un asset aziendale, senza l’influencer non si può vendere, c’è una statistica molto interessante per le cosiddette mamme online, il 96 per cento di tutte le mamme online che effettuano un acquisto negli Stati Uniti, è influenzato dalle opinioni di altre mamme online che sono le mamme online influencer». Se andiamo ad analizzare il sistema di diffusione online del fenomeno Beppe Grillo è facile constatare quanto questa strategia sia efficace. E non solo per Grillo, visto che il numero dei clienti e delle partnership italiane e statunitensi vanno ben oltre alla promozione del comico genovese. Oltre quanto?
Nel 2004, a pochi mesi dalla sua nascita, la Casaleggio Associati annunciò pubblicamente attraverso le agenzie di stampa la nascita della partnership con Enamics, società statunitense leader in Business Technology Management (Btm). La Enamics ha una rete di relazioni aziendali impressionante sia dirette che indirette grazie anche a una rete di partnership consolidata e da più di 6 anni con due altre aziende del settore, la Future Considerations e la Ibm Tivoli. Spiccano, come si legge nel board sia di Enamics che dei sui partner, nomi come Pepsico, Northrop Grumman, US Department of Tresury (Dipartimento del Tesoro Usa), Bnp Paribas, American Financial Group e JP Morgan, banca d’affari del gruppo Rockefeller. E poi ancora: Coca Cola, Bp, Barclaycard, Addax Petroleum, Shell, Tesco, Kpmg Llp, Carbon Trust, Unido (United Nations Industrial Development Organisation), London Pension Fund Authority (Lfpa). Ecco quindi la rete di relazioni, teoriche e aziendali, della Casaleggio Associati con le aziende più quotate del settore negli Stati Uniti. Comunicazione, e-commerce, reti web, sicurezza. Gli stessi settori della Webegg prima e di Casaleggio e soci poi.
Sassoon e Casaleggio, sul rapporto dei due si gioca tutto il peso del progetto della Casaleggio Associati. Da un lato l’uomo delle relazioni «tradizionali» con il mondo della finanza e della politica italiana, dall’altro il super-esperto con reti di rapporti consolidate e partnership oltre oceano. Non si tratta quindi solo di sperimentare nuove forme di marketing, si tratta di una solida base di business. E questo la Casaleggio Associati fa.
Se qualcuno pensava ancora che la Casaleggio Associati fosse solo un gruppo di persone appassionate della comunicazione in Rete che si dedica al blog di Beppe Grillo (e a quello, ricordiamolo, di Antonio Di Pietro), dopo aver letto di questo vorticoso intreccio di partnership aziendali, clienti, collaborazioni, si dovrà ricredere. Qualche domanda se la stanno ponendo, per esempio, molti «grillini» della prima ora che nel corso degli ultimi anni hanno criticato alcune virate di Beppe Grillo, castigatore senza pietà dei costumi delle imprese italiane che lentamente (oltre all’ex padrone di Casaleggio, Telecom) sono uscite fuori dal mirino del neo-Savonarola (l’associazione non è nostra ma della stessa Casaleggio) ligure.
Ora Grillo parla quasi esclusivamente di politica e di politici. E dov’è finito il «messaggio» della prima ora, quello della lotta contro il «signoraggio monetario»? Se qualcuno sulla rete dei Meetup o nei commenti sul blog di Grillo pone l’interrogativo si vedrà cancellare o non pubblicare la propria opinione. E chi cura direttamente e capillarmente il blog di Grillo e la rete dei Meetup? Il fratello di Gianroberto Casaleggio, Davide. Dopo tutto le regole della «moderazione» sul web le detta chi mette in Rete una determinata piattaforma o sito. Funziona così ovunque, funziona così anche sul sito di Grillo. Certi argomenti, determinate domande non compaiono. Abbiamo fatto personalmente una prova, «postando» sul blog di Grillo determinati temi scomodi e il commento non veniva approvato. Compariva solo se si utilizzava un determinato termine spezzato dalla punteggiatura. Ma anche in questo caso il commento dopo poco spariva. Come su YouTube, dove video che criticano esplicitamete il rapporto fra Casaleggio e Grillo scompaiono con frequenza impressionante, così avviene per gli interventi nei Meetup più «popolati». Ma la Rete è più ampia di quanto la Casaleggio possa controllare e qualche Meetup riesce a sfuggire.
A fare i conti con il controllo sulla comunicazione collegata al fenomeno Grillo esercitato da Casaleggio è stato nel 2007 il blogger e giornalista Piero Ricca. Chiamato per moltiplicare le offerte sul sito e per attrarre nuovi utenti e nuovi «commentatori». Probabilmente ci si era resi conto che in quella fase il sito, per la parte degli interventi del pubblico, era «stagnante», che a commentare i post di grillo erano sempre gli stessi, anche se sempre tanti. Quindi la scelta cade su un blogger emergente, Ricca appunto. E che da accordi avrebbe dovuto essere pagato dalla Casaleggio Associati. Duecento euro a intervista forfettari spese incluse. Compenso che però, secondo Ricca, non gli viene corrisposto nei termini concordati all’inizio e Gianroberto Casaleggio ricontratterebbe la collaborazione chiedendogli di occuparsi della comunicazione di alcune aziende sanitarie. Ricca rifiuta. Da qui secondo Ricca il conflitto, e non si procede né sul piano economico né sulla ridefinizione del rapporto contenutistico della collaborazione e la situazione precipita. «A questo punto interpello direttamente Beppe Grillo – racconta Ricca – (…) Lui è informato della decisione di Gianroberto Casaleggio. (…) Osserva che “negli aspetti manageriali” del blog lui non entra. Ritiene però, fidandosi del gestore, che la difficoltà non sia di natura economica. Forse il problema – dice – è «l’eccessiva aggressività» di qualche intervista. (…) Poi si gira verso di me ed esprime un disagio: “Ti vedo sospettoso, non essere sospettoso”». E Ricca scompare dal blog di Grillo. Solo per un contenzioso relativo ai 200 euro spese incluse pattuiti per ciascuna intervista? Secondo Gianroberto Casaleggio, a quanto risulterebbe dalle dichiarazioni rilasciate sul blog di Grillo e su vari Meetup, sì. Fine della storia. Abbiamo fatto richiesta di spiegazioni via mail e non abbiamo ottenuto risposta.
Qualcosa intanto si sarebbe incrinato negli ultimi tempi anche nel rapporto che la Casaleggio Associati ha instaurato con Antonio Di Pietro e l’Idv. Delle crepe si erano manifestate già nel corso della campagna elettorale dell’anno scorso. Alcuni candidati «di peso» come Luigi De Magistris avevano gentilmente rifiutato di affidarsi al modello Casaleggio preferendo fare da sé. La ragione era molto semplice. Il modello offerto dalla Casaleggio Associati è estremamente centralizzato. A scatola chiusa. Per lavorare con loro, per usufruire dei loro servizi, è necessario affidarsi totalmente alla loro organizzazione. E questo, inevitabilmente, può entrare in contrasto con le logiche della politica. Un contrasto, segnalano in molti dell’entourage di Tonino Di Pietro, che in queste ultime settimane starebbe portando a una rottura. Bocche cucite, ufficialmente, sia sul fronte politico che su quello aziendale, ma ormai in molti si attendono da un momento all’altro l’annuncio del divorzio.
Ritorniamo però alle strategie di marketing (politico e no) della Casaleggio Associati, e agli influencer e all’importanza che viene loro data, e non solo da questa società italiana. Si legge sul sito web della Microsoft: «Uno studio della società statunitense Rubicon Consulting ha tracciato il profilo degli influencer, la loro diffusione e le modalità di comunicazione e di propagazione dei loro messaggi. Le comunità online, gli spazi dove agiscono gli influencer, non sono tutte uguali, ognuna ha peculiarità proprie». Non si capisce se questo brano l’abbia scritto Gianroberto Casaleggio stesso o se a questo testo del gigante statunitense si sia rifatto. E poi l’articolo della Microsoft prosegue: «Le comunità online originate dalle connessioni, come Facebook, sono le più frequentate (25 per cento degli utenti) e le più importanti per i giovani sotto i 20 anni, seguono, con circa il 20 per cento, quelle con attività in comune e condivisione di interessi. La maggior parte degli utenti delle comunità ha un’età tra i 20 e i 40 anni. In questo contesto operano gli influencer». Ecco fatto il ritratto del militante «grillino» tipo. E chi sono gli influencer di Grillo, dove si muovono, dove agiscono? All’inizio sulla rete di Meetup, la piattaforma a pagamento statunitense molto pubblicizzata dalla Casaleggio Associati e dai loro partner statunitensi è praticamente obbligatoria per chi voglia aderire alla rete degli amici di Grillo. Poi su YouTube e Facebook. È qui che si è creata la fortuna del messaggio di Grillo, nell’uso controllato capillarmente dalla Casaleggio Associati di questi mezzi.
E come si inseriscono le componenti individuate da Casaleggio prima e da Microsoft poi (o viceversa?) nella strategia che il gruppo starebbe sperimentando? E quali sono i contenuti e le strategie di un gruppo che non fa mistero di avere un’idea ben precisa di cosa siano e cosa dovrebbero essere la democrazia e la politica? Ci sono due video illuminanti di quale sia l’ideologia che muove Gianroberto Casaleggio e i suoi soci. Il primo, del 2007, attualmente scomparso dal sito aziendale ma ancora rintracciabile sul web, si rivolge all’informazione. Il titolo è inequivocabile: Prometeus – La Rivoluzione dei media. E vediamo il contenuto. «L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo è il nuovo mondo di Prometeus. Tutto è iniziato con la Rivoluzione dei media con internet alla fine del secolo scorso… la Rete include e unifica tutto il contenuto: Google compra Microsoft, Amazon compra Yahoo! diventando così i leader mondiali dell’informazione assieme a Bbc, Cnn e Cctv… La pubblicità è scelta dai creatori di contenuti, dagli stessi autori e diventa informazione, confronto, esperienza. Nel 2020 Lawrence Lessing, l’autore di Cultura Libera diventa ministro della Giustizia degli Stati Uniti e dichiara il copyright illegale. Dispositivi che replicano i cinque sensi sono ormai disponibili nei mondi virtuali. La realtà può essere replicata in Second Life. (…) Nel 2022 Google lancia Prometeus l’interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place, un’azienda che replica la realtà. Puoi andare su Marte, alla battaglia di Waterloo, al SuperBowl di persona. È reale! (…) Nel 2027 Second Life si evolve in Spirit. La vendita di memoria diventa una normale attività commerciale. Nel 2050 Prometeus compra Place e Spirit. La vita è virtuale è il mercato più grande del Pianeta. Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali alla ricerca di nuovi mondi per i propri clienti, gli avatar terrestri». No, non è il sequel di Nirvana di Gabriele Salvatores e meno che mai la sceneggiatura di Atto di forza con Arnold Schwarzenegger. Questo è, secondo Casaleggio Associati, un video di «scenario» inserito come messaggio di identità aziendale.
Il secondo video invece parla di politica. Si intitola Gaia, il futuro della politica ed è tuttora ben visibile sulla homepage del sito aziendale. Al contrario del precedente, in inglese ma sottotitolato in italiano, questo è disponibile in inglese e spagnolo. Immagini e plot simili. Si inizia con un pastone che racconta per brevi linee i progressi della comunicazione politica nella storia, accostando con qualche azzardo Savonarola, Gengis Khan, Obama, Beppe Grillo, Hitler, Mussolini, Bill Clinton (ovviamente sulla strategie di innovazione della propaganda più che della comunicazione) e poi, come nel video precedente, si lancia in previsioni future, in cui Google, ancora una volta, diventa il centro della rinascita della democrazia diretta fino a quando, dopo una terza guerra mondiale, la popolazione della Terra si riduce a solo un miliardo di abitanti e alla fine, grazie ovviamente alla Rete, nasce Gaia, il nuovo governo mondiale. E poi: «Ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono». Non temete, nel 2054, non prima.
(30 settembre 2010)
di Pietro Orsatti, da MicroMega 5/2010
Per raccontare il successo di un progetto non si può evitare di parlare di chi lo ha ideato, palesemente o nell’ombra non importa. Parliamo della svolta mediatica e politica di Beppe Grillo. Vero e proprio fenomeno che da deriva post-televisiva oggi diventa movimento e oggetto politico 2.0, come ormai va di moda definire chi usa internet per la propria comunicazione. Chi è l’ideatore di questa svolta del comico genovese, trasformatosi da uomo di spettacolo a vero e proprio profeta della «democrazia digitale»? Un nome e un’azienda. Casaleggio Associati.
È la Casaleggio Associati a curare direttamente il blog di Grillo, la rete dei Meetup, la comunicazione esterna, la strategia del movimento sulla Rete. E non solo, è anche la casa editrice che cura tutte le pubblicazioni, in Rete e non, del comico genovese e anche parte dell’organizzazione dei suoi tour. Neanche Grillo fa mistero che il suo ritorno di visibilità e il grande impatto del movimento dei «grillini» sia dovuto in gran parte alla sinergia con questa azienda specializzata nella comunicazione e nel marketing digitale. Una strategia chiaramente esplicitata, quella della Casaleggio. «Le reti sono ovunque intorno a noi. Fino a qualche anno fa, le relazioni tra persone, oggetti ed eventi erano attribuite al caso. L’unico modo per ipotizzare il funzionamento dei sistemi complessi era attribuirne le ragioni ad avvenimenti casuali. La vita e l’evoluzione delle reti seguono invece leggi precise e la conoscenza di queste regole ci permette di utilizzare le reti a nostro vantaggio». Così viene presentato l’ultimo sforzo editoriale del gruppo «Tu sei Rete», bibbia del nuovo credo internettiano.
Per capire le origini del fenomeno Casaleggio, è necessario partire dalle fibrillazioni societarie di Telecom fra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. O meglio, è fondamentale analizzare le vicende di un’azienda del gruppo allora nelle mani di Tronchetti Provera e della Pirelli, la Webegg. Amministratore delegato della società è all’epoca Gianroberto Casaleggio. Non lasciamoci ingannare dal suo aspetto da nerd smanettone, dalla sua capigliatura da studente fuori corso della Berkeley University, Gianroberto è uno dei massimi esperti in Italia di web, reti sociali (social network), marketing elettronico. Ed è lui, insieme ad altri quattro dipendenti dell’azienda della galassia Telecom (Enrico Sassoon, Luca Eleuteri, il fratello Davide Casaleggio e Mario Bucchich) a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati.
Ma torniamo al «prima». Di cosa si occupava la Webegg? La Webegg Spa nel 2002, anno del suo massimo sviluppo e in cui Gianroberto Casaleggio è l’uomo di vertice, risulta essere «un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende e della pubblica amministrazione in Rete», come si apprende dai documenti sul sito aziendale che indicano la sua mission. Anzi, si tratta in quel momento del gruppo leader nel settore. Reti interne ed esterne, efficienza aziendale, internet, capacità di penetrazione dei prodotti sul mercato attraverso il web marketing e, per le pubbliche amministrazioni, sistemi di efficienza mirati all’e-governance. Insomma un grande giro di affari potenziale, ma forse una società nata in troppo anticipo sui tempi e infatti ben presto oggetto di veloci cambi di mano.
La Webegg all’epoca è una società controllata al 69,8 per cento da I.T. Telecom Spa a sua volta controllata al 100 per cento da Telecom Italia. Poi, esattamente fra giugno e luglio 2004, I.T. Telecom Spa sottoscrive un contratto con un’altra azienda del settore in rapida ascesa, la Value Partners Spa, cui cede il pacchetto azionario detenuto in Webegg. Per ottenere la maggioranza di Webegg vengono sborsati 43 milioni di euro mentre il resto delle azioni, pari al 30,2 per cento, rimane nel portafoglio di un’altra azienda della galassia di società Telecom, la Finsiel. Tutto ciò viene riportato dalla stampa specializzata dell’epoca, come una delle operazioni di fusioni strategiche più importanti nel settore. Ma non ci si ferma qui. In seguito ad altre operazioni di fusioni e riassetti interni alla Value Partners, nasce Value Team, azienda leader nelle consulenze aziendali non solo in termini contenutistici ma anche della sicurezza digitale. Dopo questo vortice di fusioni e vendite il gruppo di dipendenti della Webegg che ruota attorno all’ormai ex amministratore delegato decide di dare vita al nuovo progetto della Casaleggio Associati. E portandosi dietro un pacchetto nutrito di rapporti, partnership e competenze. Quali?
Per capire di cosa stiamo parlando è necessario svelare prima chi sono le figure chiave della Casaleggio Associati oggi e della Webegg prima. Partendo da Enrico Sassoon, giornalista, dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole-24 Ore, già direttore responsabile di L’Impresa-Rivista Italiana di Management, della rivista Impresa Ambiente e del settimanale Mondo Economico. Da suo curriculum pubblico apprendiamo anche che «è stato direttore scientifico del gruppo Il Sole-24 Ore». Nel 1998 Sassoon è amministratore delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy, di fatto una lobby indirizzata a favorire i rapporti commerciali delle corporation americane in Italia e il cui presidente è tuttora il vice di Microsoft Italia, Umberto Paolucci. Proprio nel consiglio di amministrazione dell’American Chamber of Commerce in Italy si comprende quale sia uno dei fattori di successo nelle relazioni della Casaleggio Associati. Oltre a Paolucci compaiono nel 1998 altri personaggi di grande spessore. La lista pubblicata al momento della nomina di Sasson vedeva, fra gli altri: Gian Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea Srl; Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia; Massimiliano Magrini, country manager Google Italia; Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato Ibm Italia Spa; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset Spa; Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s; Massimo Ponzellini, presidente Impregilo Spa; Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney Co. Italia Spa; Dario Rinero, presidente e amministratore delegato Coca-Cola Hbc Italia Srl; Cesare Romiti, presidente onorario Rcs.
Oggi nell’American Chamber of Commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca Comin, dirigente Enel, e Giuseppe Cattaneo dell’Aspen Institute Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta, presieduto da Giulio Tremonti. E l’Aspen Institute pesa, ovunque agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici, scienziati e imprese. Nell’Aspen transita l’élite italiana, che faccia riferimento al centro-destra o al centro-sinistra. Con quali finalità? «L’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni», si legge nella mission dell’istituto. E in che modo? «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse”, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva».
È Sassoon, quindi, l’uomo delle relazioni al massimo livello della Casaleggio Associati. Siede ai vertici di organizzazioni d’élite, ha relazioni, opportunità di accedere alle giuste informazioni. L’uomo, giustamente, del business. E che fa capire quanto il gruppo Casaleggio Associati non sia affatto un collettivo di nerd smanettoni, ma uno dei pensatoi più accreditati per quanto riguarda le potenzialità di mercato della Rete nel nostro paese.
Il teorico e inventore del gruppo è invece Gianroberto Casaleggio. «È stato dirigente», si legge sul suo curriculum, «di aziende ad alto indirizzo tecnologico», e la sua principale attività, oltre a curare personalmente l’oggetto mediatico Grillo (e Di Pietro, oggi) è quella della pubblicistica. E anche Casaleggio ha una storia «aziendale» di rilievo, parallela anche se meno convenzionale a quella di Sassoon. Inizia infatti a farsi notare non in un laboratorio di qualche campus, ma nell’Olivetti di Roberto Colaninno, e qualche anno dopo diventa amministratore delegato di Webegg, come abbiamo già detto suo trampolino di lancio in seguito come guru nostrano della rivoluzione della Rete. La Webegg ha origine da una joint-venture tra Olivetti e Finsiel (della Telecom), ma nel 2002 l’azienda di Ivrea cede il suo 50 per cento alla Telecom. Intanto Casaleggio ha dato vita a un’altra società, la Netikos, dove siede per alcuni mesi nel consiglio di amministrazione accanto a un figlio di Colaninno (Michele). Ma è un’avventura di breve durata, o forse solo il momento di transito per creare con i vecchi amici della Webegg qualcosa di totalmente nuovo. E infatti nel 2004 Gianroberto chiude baracca e burattini e va a fondare con altri dirigenti Webegg la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo. Tutto qua? Certo che no. La Casaleggio è molto di più, anche se apparentemente sembra avere un ruolo «periferico» nello sviluppo delle strategie di marketing sulla Rete.
Gianroberto scrive molto spesso sia sul sito del gruppo che su molti giornali di temi legati alla Rete. «L’organizzazione di Rete», si legge nel suo curriculum online, «i modelli di e-business e il web marketing sono tematiche che ha approfondito e applicato a società italiane negli ultimi otto anni, anche grazie a una relazione costante con i riferimenti mondiali del settore». Per lui la Rete è un’ossessione, più di un mezzo, più di un media. Ne è un teorico e uno dei guru delle nuove frontiere del marketing digitale e di cosa si possa fare attraverso i social network grazie a strategie di marketing «virale», forma di promozione non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio a un numero esponenziale di utenti.
Casaleggio ha capito in anticipo, almeno per quanto riguarda il mercato italiano, quali siano le potenzialità del web e dei social network. E individua una nuova figura di venditore propagandista in parte consapevole e in parte no: l’influencer. «Online il 90 per cento dei contenuti è creato dal 10 per cento degli utenti, queste persone sono gli influencer», scrive in un articolo Casaleggio, «quando si accede alla Rete per avere un’informazione, si accede a un’informazione che di solito è integrata dall’influencer o è creata direttamente dall’influencer. L’influencer è un asset aziendale, senza l’influencer non si può vendere, c’è una statistica molto interessante per le cosiddette mamme online, il 96 per cento di tutte le mamme online che effettuano un acquisto negli Stati Uniti, è influenzato dalle opinioni di altre mamme online che sono le mamme online influencer». Se andiamo ad analizzare il sistema di diffusione online del fenomeno Beppe Grillo è facile constatare quanto questa strategia sia efficace. E non solo per Grillo, visto che il numero dei clienti e delle partnership italiane e statunitensi vanno ben oltre alla promozione del comico genovese. Oltre quanto?
Nel 2004, a pochi mesi dalla sua nascita, la Casaleggio Associati annunciò pubblicamente attraverso le agenzie di stampa la nascita della partnership con Enamics, società statunitense leader in Business Technology Management (Btm). La Enamics ha una rete di relazioni aziendali impressionante sia dirette che indirette grazie anche a una rete di partnership consolidata e da più di 6 anni con due altre aziende del settore, la Future Considerations e la Ibm Tivoli. Spiccano, come si legge nel board sia di Enamics che dei sui partner, nomi come Pepsico, Northrop Grumman, US Department of Tresury (Dipartimento del Tesoro Usa), Bnp Paribas, American Financial Group e JP Morgan, banca d’affari del gruppo Rockefeller. E poi ancora: Coca Cola, Bp, Barclaycard, Addax Petroleum, Shell, Tesco, Kpmg Llp, Carbon Trust, Unido (United Nations Industrial Development Organisation), London Pension Fund Authority (Lfpa). Ecco quindi la rete di relazioni, teoriche e aziendali, della Casaleggio Associati con le aziende più quotate del settore negli Stati Uniti. Comunicazione, e-commerce, reti web, sicurezza. Gli stessi settori della Webegg prima e di Casaleggio e soci poi.
Sassoon e Casaleggio, sul rapporto dei due si gioca tutto il peso del progetto della Casaleggio Associati. Da un lato l’uomo delle relazioni «tradizionali» con il mondo della finanza e della politica italiana, dall’altro il super-esperto con reti di rapporti consolidate e partnership oltre oceano. Non si tratta quindi solo di sperimentare nuove forme di marketing, si tratta di una solida base di business. E questo la Casaleggio Associati fa.
Se qualcuno pensava ancora che la Casaleggio Associati fosse solo un gruppo di persone appassionate della comunicazione in Rete che si dedica al blog di Beppe Grillo (e a quello, ricordiamolo, di Antonio Di Pietro), dopo aver letto di questo vorticoso intreccio di partnership aziendali, clienti, collaborazioni, si dovrà ricredere. Qualche domanda se la stanno ponendo, per esempio, molti «grillini» della prima ora che nel corso degli ultimi anni hanno criticato alcune virate di Beppe Grillo, castigatore senza pietà dei costumi delle imprese italiane che lentamente (oltre all’ex padrone di Casaleggio, Telecom) sono uscite fuori dal mirino del neo-Savonarola (l’associazione non è nostra ma della stessa Casaleggio) ligure.
Ora Grillo parla quasi esclusivamente di politica e di politici. E dov’è finito il «messaggio» della prima ora, quello della lotta contro il «signoraggio monetario»? Se qualcuno sulla rete dei Meetup o nei commenti sul blog di Grillo pone l’interrogativo si vedrà cancellare o non pubblicare la propria opinione. E chi cura direttamente e capillarmente il blog di Grillo e la rete dei Meetup? Il fratello di Gianroberto Casaleggio, Davide. Dopo tutto le regole della «moderazione» sul web le detta chi mette in Rete una determinata piattaforma o sito. Funziona così ovunque, funziona così anche sul sito di Grillo. Certi argomenti, determinate domande non compaiono. Abbiamo fatto personalmente una prova, «postando» sul blog di Grillo determinati temi scomodi e il commento non veniva approvato. Compariva solo se si utilizzava un determinato termine spezzato dalla punteggiatura. Ma anche in questo caso il commento dopo poco spariva. Come su YouTube, dove video che criticano esplicitamete il rapporto fra Casaleggio e Grillo scompaiono con frequenza impressionante, così avviene per gli interventi nei Meetup più «popolati». Ma la Rete è più ampia di quanto la Casaleggio possa controllare e qualche Meetup riesce a sfuggire.
A fare i conti con il controllo sulla comunicazione collegata al fenomeno Grillo esercitato da Casaleggio è stato nel 2007 il blogger e giornalista Piero Ricca. Chiamato per moltiplicare le offerte sul sito e per attrarre nuovi utenti e nuovi «commentatori». Probabilmente ci si era resi conto che in quella fase il sito, per la parte degli interventi del pubblico, era «stagnante», che a commentare i post di grillo erano sempre gli stessi, anche se sempre tanti. Quindi la scelta cade su un blogger emergente, Ricca appunto. E che da accordi avrebbe dovuto essere pagato dalla Casaleggio Associati. Duecento euro a intervista forfettari spese incluse. Compenso che però, secondo Ricca, non gli viene corrisposto nei termini concordati all’inizio e Gianroberto Casaleggio ricontratterebbe la collaborazione chiedendogli di occuparsi della comunicazione di alcune aziende sanitarie. Ricca rifiuta. Da qui secondo Ricca il conflitto, e non si procede né sul piano economico né sulla ridefinizione del rapporto contenutistico della collaborazione e la situazione precipita. «A questo punto interpello direttamente Beppe Grillo – racconta Ricca – (…) Lui è informato della decisione di Gianroberto Casaleggio. (…) Osserva che “negli aspetti manageriali” del blog lui non entra. Ritiene però, fidandosi del gestore, che la difficoltà non sia di natura economica. Forse il problema – dice – è «l’eccessiva aggressività» di qualche intervista. (…) Poi si gira verso di me ed esprime un disagio: “Ti vedo sospettoso, non essere sospettoso”». E Ricca scompare dal blog di Grillo. Solo per un contenzioso relativo ai 200 euro spese incluse pattuiti per ciascuna intervista? Secondo Gianroberto Casaleggio, a quanto risulterebbe dalle dichiarazioni rilasciate sul blog di Grillo e su vari Meetup, sì. Fine della storia. Abbiamo fatto richiesta di spiegazioni via mail e non abbiamo ottenuto risposta.
Qualcosa intanto si sarebbe incrinato negli ultimi tempi anche nel rapporto che la Casaleggio Associati ha instaurato con Antonio Di Pietro e l’Idv. Delle crepe si erano manifestate già nel corso della campagna elettorale dell’anno scorso. Alcuni candidati «di peso» come Luigi De Magistris avevano gentilmente rifiutato di affidarsi al modello Casaleggio preferendo fare da sé. La ragione era molto semplice. Il modello offerto dalla Casaleggio Associati è estremamente centralizzato. A scatola chiusa. Per lavorare con loro, per usufruire dei loro servizi, è necessario affidarsi totalmente alla loro organizzazione. E questo, inevitabilmente, può entrare in contrasto con le logiche della politica. Un contrasto, segnalano in molti dell’entourage di Tonino Di Pietro, che in queste ultime settimane starebbe portando a una rottura. Bocche cucite, ufficialmente, sia sul fronte politico che su quello aziendale, ma ormai in molti si attendono da un momento all’altro l’annuncio del divorzio.
Ritorniamo però alle strategie di marketing (politico e no) della Casaleggio Associati, e agli influencer e all’importanza che viene loro data, e non solo da questa società italiana. Si legge sul sito web della Microsoft: «Uno studio della società statunitense Rubicon Consulting ha tracciato il profilo degli influencer, la loro diffusione e le modalità di comunicazione e di propagazione dei loro messaggi. Le comunità online, gli spazi dove agiscono gli influencer, non sono tutte uguali, ognuna ha peculiarità proprie». Non si capisce se questo brano l’abbia scritto Gianroberto Casaleggio stesso o se a questo testo del gigante statunitense si sia rifatto. E poi l’articolo della Microsoft prosegue: «Le comunità online originate dalle connessioni, come Facebook, sono le più frequentate (25 per cento degli utenti) e le più importanti per i giovani sotto i 20 anni, seguono, con circa il 20 per cento, quelle con attività in comune e condivisione di interessi. La maggior parte degli utenti delle comunità ha un’età tra i 20 e i 40 anni. In questo contesto operano gli influencer». Ecco fatto il ritratto del militante «grillino» tipo. E chi sono gli influencer di Grillo, dove si muovono, dove agiscono? All’inizio sulla rete di Meetup, la piattaforma a pagamento statunitense molto pubblicizzata dalla Casaleggio Associati e dai loro partner statunitensi è praticamente obbligatoria per chi voglia aderire alla rete degli amici di Grillo. Poi su YouTube e Facebook. È qui che si è creata la fortuna del messaggio di Grillo, nell’uso controllato capillarmente dalla Casaleggio Associati di questi mezzi.
E come si inseriscono le componenti individuate da Casaleggio prima e da Microsoft poi (o viceversa?) nella strategia che il gruppo starebbe sperimentando? E quali sono i contenuti e le strategie di un gruppo che non fa mistero di avere un’idea ben precisa di cosa siano e cosa dovrebbero essere la democrazia e la politica? Ci sono due video illuminanti di quale sia l’ideologia che muove Gianroberto Casaleggio e i suoi soci. Il primo, del 2007, attualmente scomparso dal sito aziendale ma ancora rintracciabile sul web, si rivolge all’informazione. Il titolo è inequivocabile: Prometeus – La Rivoluzione dei media. E vediamo il contenuto. «L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo è il nuovo mondo di Prometeus. Tutto è iniziato con la Rivoluzione dei media con internet alla fine del secolo scorso… la Rete include e unifica tutto il contenuto: Google compra Microsoft, Amazon compra Yahoo! diventando così i leader mondiali dell’informazione assieme a Bbc, Cnn e Cctv… La pubblicità è scelta dai creatori di contenuti, dagli stessi autori e diventa informazione, confronto, esperienza. Nel 2020 Lawrence Lessing, l’autore di Cultura Libera diventa ministro della Giustizia degli Stati Uniti e dichiara il copyright illegale. Dispositivi che replicano i cinque sensi sono ormai disponibili nei mondi virtuali. La realtà può essere replicata in Second Life. (…) Nel 2022 Google lancia Prometeus l’interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place, un’azienda che replica la realtà. Puoi andare su Marte, alla battaglia di Waterloo, al SuperBowl di persona. È reale! (…) Nel 2027 Second Life si evolve in Spirit. La vendita di memoria diventa una normale attività commerciale. Nel 2050 Prometeus compra Place e Spirit. La vita è virtuale è il mercato più grande del Pianeta. Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali alla ricerca di nuovi mondi per i propri clienti, gli avatar terrestri». No, non è il sequel di Nirvana di Gabriele Salvatores e meno che mai la sceneggiatura di Atto di forza con Arnold Schwarzenegger. Questo è, secondo Casaleggio Associati, un video di «scenario» inserito come messaggio di identità aziendale.
Il secondo video invece parla di politica. Si intitola Gaia, il futuro della politica ed è tuttora ben visibile sulla homepage del sito aziendale. Al contrario del precedente, in inglese ma sottotitolato in italiano, questo è disponibile in inglese e spagnolo. Immagini e plot simili. Si inizia con un pastone che racconta per brevi linee i progressi della comunicazione politica nella storia, accostando con qualche azzardo Savonarola, Gengis Khan, Obama, Beppe Grillo, Hitler, Mussolini, Bill Clinton (ovviamente sulla strategie di innovazione della propaganda più che della comunicazione) e poi, come nel video precedente, si lancia in previsioni future, in cui Google, ancora una volta, diventa il centro della rinascita della democrazia diretta fino a quando, dopo una terza guerra mondiale, la popolazione della Terra si riduce a solo un miliardo di abitanti e alla fine, grazie ovviamente alla Rete, nasce Gaia, il nuovo governo mondiale. E poi: «Ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono». Non temete, nel 2054, non prima.
(30 settembre 2010)
Se coperto da copy rigt mi scuso. avvertitemi che lo cancello RUDI
venerdì 29 marzo 2013
AL FATTO.Q.
Cara Redazione
So che non vi piacciono le critiche, ma esservi asserviti
alla causa di Grillo credo non abbia dato ciò che avevate sperato, sia chiaro,
pur non votandolo era quello che speravo anche io e cioè, dopo aver visto una
sua vittoria lo volevo veder mantenere i sui ideali di pulizia e onestà ma
anche una dimostrazione di alta intelligenza e alta professionalità per sedersi
al fianco di una sinistra che anche essa ha dimostrato pur se più timidamente
di volere un cambiamento.
Invece Beppe Grillo ha spiazzato tutti dimostrandosi un
bambino con un giocattolo troppo grosso fra le mani e dimostrando che il suo
posto è su un palco a denunciare e non in un governo a decidere. Peccato poteva
essere una bella esperienza e un bellissimo trampolino per la nostra Italia.
Rudi Toselli
lunedì 25 marzo 2013
ORSU' BEPPE!!!!!
Compagni
Il PD può avere fatto tutti gli errori del mondo, si è
lasciato attirare nel vortice del potere e ha giocato sicuramente per non
mollare le poltrone, ma questo è il passato, chi in percentuale al suo peso
nella società non è sceso a patti? Chi non ha giocato per sé stesso
fottendosene degli altri?
Penso siano pochissimi quelli che possono scagliare la prima
pietra e penso anche che sia ora che il M5S e il suo fondatore incomincino a
pensare a quello che stanno facendo, onore alla loro vittoria, che non è quella
elettorale visto che centinaia di migliaia dei voti presi erano voti di stizza,
ma alla vittoria più grande, quella di avere scosso forte le coscienze, di aver
mostrato che il popolo può ancora tanto e che la politica è al suo servizio,
che può servire anche spendendo meno e che serve solo se cè un popolo da
guidare. Ora il dialogo con il PD è obbligatorio perché non è vero che i
partiti siano tutti uguali e non è vero che sia tutto da rottamare, rottamare
letteralmente, ci sono donne e uomini in politica che hanno ancora tanto da
dare e con l’aiuto e diciamolo pure con un senso di “grande fratello” sul capo,
con tanti giovani portati dall’ M5S a sbloccare questo clientelismo, questo
familismo, sangue nuovo per la specie dirigenziale e politica, sangue nuovo nelle società
partecipate, nei CDA delle banche, possono dimostrare che con un minimo di
serietà e con impegno i nostri colossi industriali, telecomunicativi e
finanziari sono ancora all’avanguardia nel mondo, con il loro senso di
primavera sono un richiamo sicuro per i nostri ricercatori sparsi per il mondo
e possono riportare il nostro paese al posto in cui merita e cioè fra i primi
tre in Europa, possono riportarci in Europa a testa alta per dire ai Tedeschi
che la UE non è roba loro, che le loro banche fino all’inizio dei fallimenti
degli stati erano marce più delle nostre, con quei ragazzi si può andare a
Bruxelles e cucire una vera bandiera Europea dove il mondo del lavoro e della
finanza abbiano pesi e misure uguali da nord a sud.
Orsù Beppe ma veramente pensi di potere dipiù di quello che
sei già riuscito a fare? Davvero sei pronto a giocarti questo grande cambiamento
per un tuo ego?
Rudi Toselli
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