martedì 28 febbraio 2012



Cari Compagni



Comincio a sentirmi pedante nei vostri confronti accorgendomi della mia monotematicità, ma sinceramente qui tutti fanno orecchie da mercante e la situazione sta precipitando. I sindacati tirano acqua verso i dipendenti, le banche di acqua non ne vogliono sentir parlare i loro rubinetti sono sigillati, i clienti o non ti pagano o loro stessi ti fanno il prezzo, con pagamenti a partire da 90gg cosi che oltre la costruzione del prodotto le piccole aziende fungono anche da piccoli istituti di credito ecc ecc.

Esaminando le figure sopra citate ci si accorge che una solo è scoperta, qui si dice con le chiappe al vento, gli operai nò, cassa integrazione, aspettativa, mobilità, buona uscita, in somma qualche cosa anno, i clienti no, possono sempre cambiare fornitore tanto con la situazione attuale qualcosa di meglio la trovano, io addirittura ho a pochi chilometri la collina e a pochi la bassa ferrarese detti zone depresse che a conti fatti si puo risparmiare un 30/35% sul costo del prodotto finito, le banche, bè lasciamo perdere, rimangono gli artigiani e i piccoli imprenditori, naturalmente tutti messi nel fascio degli evasori, che come unica via di fuga anno la scomparsa da questa vita, naturalmente dopo una lunga e lenta agonia auto inflittasi, perché una donna o un uomo che mettono in piedi una attività, che la vedono crescere assieme ai figli e a molti dei dipendenti al loro interno lo fanno si per un profitto ma è anche un fuoco che arde dentro è una passione e se ai dei dipendenti diventa una missione e una responsabilità nei loro confronti.

Comunque sia e tristemente rimane il fatto che una piccola impresa,in prima pagina, o meglio all’interno nella cronaca se non nell’edizione locale ci và solo se il titolare si impicca o se i dipendenti lo prendono in ostaggio.





P.S sia chiaro non è una lettera di addio (toccatina) è solo una constatazione dei fatti

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