sabato 15 settembre 2012

Renzi

Ho ascoltato ilRenzi a Verona.
Debbo dire che da tempo un discorso non mi dava emozione, dovevo ascoltare Fidel su youtube, diciamo che non è la stessa cosa ma Renzi parla a livello nostro intendi chiaramente quello che vuole dire e il suo sguardo non è consumato e stanco, i suoi occhi non sfuggono. Ho chiesto a qualche responsabile del PD che ho come amico su Facebook cosa ne pensasse di questo uomo che si autocandidava alle primarie e le risposte e.rano sempre quelle: Per governare l'Italia e per essere considerati in Europa ci vuole esperienza ed anni di navigazione fra i turbolenti mari della politica. Bene aiutatelo in questa maniera, state fuori dalla "ribalta" e date a lui l'aiuto che serve.

sabato 8 settembre 2012

INVESTI CHE TI PASSA

Cari Kompagni
Da Bill Emmot che stimo a Mario Monti che pure stimo (con qualche riserva) chiedono alle imprese di investire per il futuro e creare posti di lavoro, io ho la terza media, fatico a ricordarmi le tabelline complici anche le macchinette e ho una picola impresa con dieci famiglie piu la mia a cui pensare. Ora per vecchiezza del macchinario, per stare al passo con i tempi e per un cospiquo risparmio energetico dovrei cambiare il mio taglio LASER con un nuovo taglio in FIBRE OTTICHE. Già questa estate con previsioni scarse ho preso una ragazza in più in officina (per ora ho scommesso giusto) ma per comperare questo nuovo attrezzo che non è una villa o un suv devo scommettere svariate centinaia di miliaia di euri che non ho, Le mie carte in mano sono, promesse di commesse, richieste di calo prezzi a fronte di piu qualità e calo dei lotti minimi, per capirci: una commessa di 2500 euro che mi viene fatta è composta da 90/120 codici diversi da gestire, max 10 pezzi tutti uguali e sporadicamente qualche centinaio, ma molto sporadicamente, poi ci sono le dieci famiglie piu la mia e quella di mio padre. Sul piatto cè il taglio a fibre ottiche e il futuro dell'azienda. Il mio avversario invece in mano ha la mia azienda che viene da un quadriennio di lacrime e sangue, ha i soldi da darmi ad un tasso del 6.7% anziche il 4.2% di germania e francia e ogni settimana mi spulcia il previsionale.
Il gioco è aperto.

Rudi Toselli

DA INTERNET

Reset Italia 31 agosto 2012


Discorso immaginario della Madonna alle Pussy Riot

“Figlie mie, mi chiedete di diventare femminista e di cacciare Putin, ma che cosa vi fa supporre che io non sia femminista? E che cosa vi fa supporre che io possa intervenire nelle tristi vicende umane? Al più potreste chiederlo a mio Figlio. Oppure volete che sia io a chiederlo a lui? Io non gli chiedo più nulla da quando mi rispose in maniera poco garbata alle festa per le nozze di Cana. Mi permisi di fargli notare che i commensali non avevano più vino, e lui: «Che vuoi da me, o donna?» (Gv 2,4). Sarebbe un po’ come dire: perché non t’impicci degli affari tuoi? Ma non è la sola volta che mi vidi trattata con poca delicatezza. Un giorno gli apostoli dissero a Gesù: «Ecco: tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e chiedono di parlarti» (Mt 12, 48), e il caro figlio rispose: « Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?… Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi mi è fratello, sorella e madre» (Mt 12, 49 – 50). Ma vi pare il modo, figlie mie, di accogliere la propria madre? E dire che proprio io avevo fatto la volontà del Padre, accogliendo un bimbo nel mio grembo. Certo, detto fra noi, avrei preferito una bambina, ma non sarebbe stato possibile: l’avrebbero lapidata prima ancora di farla andare in giro a predicare la buona novella, e mai ci sarebbe stato lo scandalo della croce, al più ci sarebbe stato lo scandalo della pietra. Ma torniamo ai miei rapporti con Gesù. Già da ragazzino mi rispondeva in maniera non tanto carina. Quando io e Giuseppe lo perdemmo e angosciati lo cercammo per tre giorni e lo ritrovammo nel tempio, io gli chiesi: «Figlio, perché hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, addolorati, ti cercavamo!». E lui, anziché chiedere scusa e mostrarsi dispiaciuto, mi rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io mi devo occupare di quanto riguarda il Padre mio?» (Lc 3,48 – 49). Ma non ci poteva avvertire che sarebbe andato al tempio senza di noi? Solo all’ultimo, prima di morire sulla croce, ebbe un pensiero gentile verso di me, quando disse: «Donna, ecco tuo figlio!». E al discepolo che amava (forse più di me): «Ecco tua madre!» (Gv 19, 26 – 27). Certo, avrei preferito mi avesse chiamato mamma, anziché donna. Però era sempre un bel pensiero per la sua mamma. Vi ho detto queste cose, care figlie, per farvi capire che io, come voi, sono una vittima del dominio maschile. Mi chiamate Madre di Dio, ma sono gli uomini ad aver stabilito che io sia la Madre di Dio, in realtà io sono solo la mamma di Gesù. Mi chiamate Vergine, ma sono stati gli uomini ad aver stabilito che io sia rimasta vergine per tutta la vita. Eppure Gesù aveva ben detto: «Quello che Dio ha congiunto l’uomo non separi» (Mt 19, 6). Per quale motivo dunque io avrei dovuto fare la separata in casa? Povero Giuseppe! Già aveva dovuto accettare un figlio non suo, potevo mai rifiutargli l’amore degli sposi benedetto da Dio? Ma agli uomini fa piacere che io sia rimasta vergine, al punto da sostenere che neppure il Bambinello nascendo abbia lacerato il mio imene. Con grande passione (tutta maschile) hanno stabilito che «il Figlio primogenito non diminuì la mia verginale integrità, ma la consacrò» (Lumen Gentium 57, nota 10). Ma tornando alle vostra preghiera di cacciare Putin, a dire il vero, neppure Dio interviene nelle vicende umane. E se non lo fa Dio, posso mai farlo io? Siete voi, e la gente come voi, che deve pensare a rovesciare i potenti della terra. Quanto a me, state tranquille, ché non mi avete offeso per niente, avete urtato la sensibilità di qualche baciapile, e avete dato fastidio ai potenti, e per questo vi hanno condannato. Io ho sorriso, vedendovi danzare.

Carmelo Dini

Le caste sono già DEFINITE

Leggo e guardo sempre con simpatia e tanta tenerezza qualsiasi cosa del Rag. “Fantocci”. Oggi ho letto sul Fatto Quotidiano la sua visione di come sarà, una riforma fantozziana e mi trova pienamente d’accordo direi su tutto tranne il fatto che la chiama riforma ed è una cosa che vede nel futuro, ma qui sbaglia siamo già messi come nelle caste Indiane solo che facciamo finta di nulla e se per caso un giorno la nostra posizione bassa ci pesa più del normale ci andiamo a comperare l’ultimo smartphone come un elevazione.

Le caste nella società ci sono e sono ben definite, non le ripeto perché il Ragioniere le ha elencate egregiamente, quello che manca è scriverle e firmarle come un decretino legge qualsiasi, lo dimostrano anche molti quotidiani mettendo nelle prime pagine sempre le alte caste e poi via via sciamando arrivando a mettere fra le ultime pagine incidenti sul lavoro o drammi famigliari o sociali. Fateci caso. Quando mai in prima pagina avete letto è morto per overdose nella sua casa il sig. Pinco Pallino? Invece la sig Tetrapak o Stallone junior (due a caso fra gli ultimi) eraono li in prima, come per dire “ io so io e voi non siete un cazzo”

Rudi Toselli

venerdì 7 settembre 2012

PUSSY RIOT

Buon Giorno
Chi ha paura dei lupi non si avventura nella foresta. Io non ho paura dei lupi e lotto perché mia figlia possa crescere in un paese migliore. Cosi risponde la ventenne Nedezhda leader delle Pussy Riot dal carcere alla domanda di un giornalista, poi rincara la dose quando il giornalista esclama: ma Putin è uno degli uomini piu potenti della terra! Lei risponde: L’onnipotenza di Putin è un illusione, lo si capisce dalla mastodontica macchina propagandistica che hanno messo in piedi. Il presidente è patetico e spregevole.

Possiamo essere d’accordo o meno sui mezzi che queste ragazze usano per arrivare alla gente, ci può piacere il Punk o no (a mè piace), loro la definiscono “arte moderna”. Ma che siano campionesse di dignità e di coraggio non può negarlo nessuno, noi non siamo in Russia e ci scandalizziamo per Vieni a ballare in Puglia di Caparezza.
Queste ragazze sono sole contro un sistema che ci mette un attimo a farle scomparire dalla faccia della terra, sono incarcerate, eppure non piegano la testa. In quanti di noi potremo mai vantare tanto coraggio?
In quanti di noi potremo mai dire di avere dato tanto per i nostri figli ed il loro futuro?
Non dimentichiamole e non lasciamole sole altrimenti saremo complici di quel sistema e di chi lo sorregge anche da qui in Italia.
Rudi Toselli

PICCOLI "CAPITALISTI" CRESCONO

C.Compagni
Oggi mi è venuto a trovare Michele, Michele è un simpatico “pensionato” sugli 85/87 anni che stampa lamiera con le presse, oggi lo fanno i suoi figli ma lui lavora ancora e con noi lavora penso da più di 40 anni.

Mi parlava delle sue maratone in giro per il mondo e ad un certo punto gli ho chiesto dove e quando aveva deciso di mettersi in proprio, chiedere ad un pensionata queste cose è come diciamo noi: invitare un oca a bere ed ha cominciato il racconto: Prima lavoravo alla Carpegiani azienda ancora esistente qui a Bologna e famosa nel mondo per le sue macchine da gelato (quei coni con il pirullo), lavoravo con macchine manuali pesanti mica con queste, indicando con un cenno le mie gia tutte digitalizzate, facevamo otto ore e dopo dalle 17 in poi ci accordavamo con il capo officina per fare lo stesso lavoro ma a cottimo, il tutto in busta paga, se avevamo un idea di come migliorare il prodotto, non scendo nel tecnico con sviluppi della lamiera o eliminazioni di saldature) anche questo lo comunicavamo al capo officina che ci diceva: bravo domani fammelo vedere e guardiamo se funziona. Quindi andavo a casa e la sera con forbici e cartone costruivo in scala 1/1 la sagoma riportante idee e innovazioni, quando era pronta durante l’ora di pranzo la presentavo ecc ecc, è andato avanti qualche minuto poi è arrivato alla nascita delle prime rappresentazioni sindacali che andavano a parlare, sempre con il capo officina e non vi scrivo gli epiteti e le insolenze, ma vi dico solo che la mezzora che perdevano in quella innutile assemblea alla sera la dovevano recuperare. Il racconto va ancora avanti per un bel po’, ma arrivo alla risposta, Michele un bel giorno si è alzato era la primavera del 1960/61 e non si ricorda se per stanchezza o cosa aveva decisa, è andato dal capo officina e gli ha detto: Ascolti io mi licenzio e mi metto in proprio. Il capo officina gli ha solo detto: Bravo ma sappi che ti rovini la vita comunque farò quello che posso per aiutarti.
Michele ha lavorato come indotto per quella azienda fino a pochi anni fa, Michele ancora oggi ricorda con gli occhi lucidi quella figura il capo officina e se lo avete notato non ha mai ricordato o parlato del proprietario, del capo.
Oggi è tutto imparagonabile, giusto o sbagliato che sia per la stragrande maggioranza dei lavoratori l’azienda è un mezzo per pagare le bollette, il capo officina è un lecca culi e il padrone un riccastro sfruttatore, se si pensasse che l’azienda è come casa tua, anzi di più perché a conti fatti stai piu in azienda che a casa, che il capo officina potrebbe essere quello che ti insegna un lavoro e che ti potrebbe spianare una strada e che il padrone non è uno schiavista, forse, dico forse le cose potrebbero andare meglio.

Rudi Toselli