giovedì 29 luglio 2010

LE RAGIONI DI TUTTI


Bersani o Nichi, D'alema o Veltroni, Pippo o Poppo, perchè i dirigenti del nostro partito o la sinistra tutta continuano a metterci davanti delle scelte di campo interne, l'avversario e le priorità sono altre, la nostra concentrazione deve essere lì, rivolta verso destra, una destra che in questo momento è barcollante piu che mai ed un paese che ha bisognio di stabilità e di fiducia in qualcosa come mai da decenni .il giornalista de l'unità Gravagniuolo ne il "populismo e le ragioni di Vendola" in poche righe e con qualche ricordo del passato ha colto nel segno, come da qualche anno la sinistra tutta non stà facendo, consegnando di fatto gran parte dell'elettorato alla parte avversaria, ma sopra tutto lasciando gli italiani dasoli, alla mercè di una classe politica sporca e corrotta, di una classe dirigente industriale senza scrupoli e di una disgregazione totale dei sindacati. Dove è la connessione sentimentale tra masse ed elite che auspicava Gramsci?Certo ha ragione anche D'alema nel articolo di oggi "Vendola non è nuovo lo conosco da 35 anni" quando dice che per due volte siamo andati al governo e per due volte Vendola era nella frangia degli sgambettatori, ma proprio non si riesce ad imparare dagli errori, non si riesce a sedersi faccia a faccia e discutere costruttivamente, non per le sedie, ma semplicemente per quello che sono pagati a fare, cioè per l'italia e per gli italiani.

domenica 25 luglio 2010

NON CI SONO CASTE FRA DISPERAZIONI


Dopo il caffè almeno la domenica mattina come prima cosa sfoglio le pagine del mio quotidiano e alla 21 un titolo subito “mi tappa la vena”, mi fa arrabbiare, continuo nel mio sfoglio facendomi una lista mentale di cosa approfondire e di cosa leggere oggi pomeriggio, poi torno a pag21 “il lavoro umiliato e la solitudine di chi viene licenziato”.Ho iniziato a leggere l'articolo con la mente distratta, pensavo al titolo, ma già verso la ventesima riga mi sono ricreduto, Piero Fassino, l'articolo è suo, non smentiva sé stesso, in somma non fa distinguo, mette sullo stesso piano di disperazione il lavoratore e il datore, parla del troppo silenzio su questa situazione e analizza le conseguenze, si disturba anche un luminare in psicologia e gli si chiede il perchè di gesti eclatanti ed estremi come suicidio o omicidio, cui risponde di disagio psicologico che è conseguenza di insicurezza e precariato in tutti i sensi.Analisi sicuramente giusta, ma a mio avviso ce né una meno scientifica: se perdi il lavoro con lui perdi il tuo status di spenditore, perdi da primo la sussistenza della tua famiglia e ciò a sempre scioccato chi ci passava capita dalla notte dei tempi ma ora siamo stati traghettati in una specie di mondo fiction, dove tutto deve essere apparente e soprattutto appariscente, telefonini, auto, tette della sesta misura, palestre vip per addominali a tartaruga ecc, chiaro, non tutto il mondo operaio e imprenditoriale è così, ma questi futili problemi esistono è l'essere visibili, “sensazionali” e se ad un certo punto non puoi più esserlo ti piomba il mondo addosso, riuscirai a sostenerlo?Naturalmente sostenerlo da solo, perché dal primo momento che ti agguantano certi problemi, con il loro acuirsi aumenta la solitudine, quella che ti crei tu alimentata dalla vergogna, dalla sensazione amara del fallimento, quella che ti dimostrano le istituzioni, partendo dalle banche, che volendo essere sinceri anche se il loro lavoro sarebbe quello di fare fruttare i risparmi di chi glie li affida e non quello di macinare utili per la banca sugli stessi, ma è legale e quindi possono farlo (?).Però nulla e nessuno potranno mai più ridarmi fiducia nella politica o meglio nei suoi odierni rappresentanti, che come avvoltoi roteano attorno ai cadaveri che questa crisi e questo mondo anno contribuito a creare. Rudi Toselli

mercoledì 21 luglio 2010

FABBRICHIAMO CON NIKI


Silvio Berlusconi è "vecchio", non anagraficamente, ma per il suo profilo politico e per questo Nichi Vendola è sicuro di batterlo. In una intervista a Libero, il presidente della Puglia parla della sua candidatura alla guida del centrosinistra e avverte: "Mi hanno chiamato molti dirigenti del Pd per esprimermi il loro... sostegno. Io sono fiducioso che il Pd non mi percepisca come una minaccia". Con Antonio Di Pietro invece il rapporto è più complicato: "Ulula alla luna contro il ritorno alla notte del regime senza vedere lo smarrimento in cui versa l'opposizione. Teme che io possa riportare nell'alveo del Pd tutti i voti che lui ha drenato al centrosinistra cannibalizzando la sinistra radicale. Ma io non sono sceso in campo per togliere spazio vitale a Di Pietro". Il leader Idv, comunque, "è un interlocutore importante". Io sento nel pd anche paura di Vendola e non capisco il perchè,(tranne che per la paura di qualcuno "?" di perdere lo scranno) se come dice e credo visti i risultati sia uno degli ultimi che dice quello che pensa e fa quello che dice, perchè averne paura?perchè se auspica una nuova sinistra tutta unita non tentare anche questa strada?Berlusconi "uomo" può anche starci sulle palle ma non è lui il problema il problema è il tempo che passa con lui pagliaccio al comando, ogni minuto,ora ,giorno, mese o anno passato sotto questo bombardamento di falsità,coruzzione a piedelibero, cricche acclamate e applaudite, malaffare alla luce del sole ecc sono una dèbacle per tutti e soprattutto per i giovani.