sabato 8 settembre 2012

DA INTERNET

Reset Italia 31 agosto 2012


Discorso immaginario della Madonna alle Pussy Riot

“Figlie mie, mi chiedete di diventare femminista e di cacciare Putin, ma che cosa vi fa supporre che io non sia femminista? E che cosa vi fa supporre che io possa intervenire nelle tristi vicende umane? Al più potreste chiederlo a mio Figlio. Oppure volete che sia io a chiederlo a lui? Io non gli chiedo più nulla da quando mi rispose in maniera poco garbata alle festa per le nozze di Cana. Mi permisi di fargli notare che i commensali non avevano più vino, e lui: «Che vuoi da me, o donna?» (Gv 2,4). Sarebbe un po’ come dire: perché non t’impicci degli affari tuoi? Ma non è la sola volta che mi vidi trattata con poca delicatezza. Un giorno gli apostoli dissero a Gesù: «Ecco: tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e chiedono di parlarti» (Mt 12, 48), e il caro figlio rispose: « Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?… Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi mi è fratello, sorella e madre» (Mt 12, 49 – 50). Ma vi pare il modo, figlie mie, di accogliere la propria madre? E dire che proprio io avevo fatto la volontà del Padre, accogliendo un bimbo nel mio grembo. Certo, detto fra noi, avrei preferito una bambina, ma non sarebbe stato possibile: l’avrebbero lapidata prima ancora di farla andare in giro a predicare la buona novella, e mai ci sarebbe stato lo scandalo della croce, al più ci sarebbe stato lo scandalo della pietra. Ma torniamo ai miei rapporti con Gesù. Già da ragazzino mi rispondeva in maniera non tanto carina. Quando io e Giuseppe lo perdemmo e angosciati lo cercammo per tre giorni e lo ritrovammo nel tempio, io gli chiesi: «Figlio, perché hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, addolorati, ti cercavamo!». E lui, anziché chiedere scusa e mostrarsi dispiaciuto, mi rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io mi devo occupare di quanto riguarda il Padre mio?» (Lc 3,48 – 49). Ma non ci poteva avvertire che sarebbe andato al tempio senza di noi? Solo all’ultimo, prima di morire sulla croce, ebbe un pensiero gentile verso di me, quando disse: «Donna, ecco tuo figlio!». E al discepolo che amava (forse più di me): «Ecco tua madre!» (Gv 19, 26 – 27). Certo, avrei preferito mi avesse chiamato mamma, anziché donna. Però era sempre un bel pensiero per la sua mamma. Vi ho detto queste cose, care figlie, per farvi capire che io, come voi, sono una vittima del dominio maschile. Mi chiamate Madre di Dio, ma sono gli uomini ad aver stabilito che io sia la Madre di Dio, in realtà io sono solo la mamma di Gesù. Mi chiamate Vergine, ma sono stati gli uomini ad aver stabilito che io sia rimasta vergine per tutta la vita. Eppure Gesù aveva ben detto: «Quello che Dio ha congiunto l’uomo non separi» (Mt 19, 6). Per quale motivo dunque io avrei dovuto fare la separata in casa? Povero Giuseppe! Già aveva dovuto accettare un figlio non suo, potevo mai rifiutargli l’amore degli sposi benedetto da Dio? Ma agli uomini fa piacere che io sia rimasta vergine, al punto da sostenere che neppure il Bambinello nascendo abbia lacerato il mio imene. Con grande passione (tutta maschile) hanno stabilito che «il Figlio primogenito non diminuì la mia verginale integrità, ma la consacrò» (Lumen Gentium 57, nota 10). Ma tornando alle vostra preghiera di cacciare Putin, a dire il vero, neppure Dio interviene nelle vicende umane. E se non lo fa Dio, posso mai farlo io? Siete voi, e la gente come voi, che deve pensare a rovesciare i potenti della terra. Quanto a me, state tranquille, ché non mi avete offeso per niente, avete urtato la sensibilità di qualche baciapile, e avete dato fastidio ai potenti, e per questo vi hanno condannato. Io ho sorriso, vedendovi danzare.

Carmelo Dini

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