giovedì 22 novembre 2012

CREDERE X FARE

Cari
Non ci capisco piu nulla, qui il lavoro sembra finalmente non mancare, naturalmente arriva come fosse un impianto di irrigazione a goccia, ma arriva, come arrivano proposte di affari inperdibili.
Avere qualche (abbastanza) soldo a disposizione ci sarebbe l'imbarazzo della scelta tra capannoni industriali a metà prezzo, macchine operatrici nuove ecc ecc, l'unico ostacolo per quelli come mè che stanno attraversato la crisi prendendo botte da ogni lato, ma sempre in piedi, sono i finanziamenti è la fiducia. Sono arrivato anche a capire la non fiducia perchè vedo quello che vedono i presunti e unici finanziatori, cioè il futuro a singhiozzo, come potersi fidare?
Forse bisognerebbe iniziare ad essere meno tecnici e tornare come negli anni 70, quando i capi officina abbandonavano un posto fisso sicuro, facevano debiti per quattro muri e un tornio e davano il via alle loro attività, il 90% di questi capitani coraggiosi hanno fatto i pilastri dell'Italia che vediamo adesso (la parte sana) queste persone i quegli anni facevano salti nel buio e con loro i finanziatori, oggi che cosa è cambiato, i finanziatori credono di più alla borsa ai derivati, alla finanza creativa?
Anche questo puo essere giusto, ma come diceva il caro Marx: i soldi non vengono dai soldi, ma dal lavoro manifatturiero, la creazione della materia prima al prodotto finito creano danaro, il resto prima o poi rimane solo cartaccia firmata e abbiamo visto come è finita.
Se qualche uomo di finanza mi leggerà mai, gli chiedo solo di pensare a questo mio ragionamento neanche tanto innovativo o rivoluzionario.

    Rudi Toselli

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