domenica 18 novembre 2012

Macchine da guerra

Buon giorno

si fatica anche a partorire una qualche riflessione da sottoporvi senza dover cadere nell’ovvio, ad esempio: come possiamo discutere di economia e di impresa se tutti i nostri politici riempiono le pagine dei quotidiani con zuffe su legge elettorale e primarie?

Da ambo le parti ci stanno ricascando tutti, si avvicina il momento dove o si tiene o si perde la poltrona e come per incanto sparisce tutto il resto, nascosto come un giocattolo che per ora ci ha stancato, sempre lì comunque da rispolverare alla prossima ondata di indignazione popolare, come se l’indignazione andasse e venisse tipo marea, peccato che questo moto ondoso non lo decide la luna ma le rotative e le redazioni dei telegiornali.

Qui nell’Italia che prende decisioni piccole o grandi, giusto o, speriamo di no, sbagliate, ma comunque decisioni che si portano nel proprio zaino (non divisibili equamente e “democraticamente con balzelli e accise) mi piacerebbe sapere se le nostre care banche nazionali, europee o FMI hanno intenzione di pensare seriamente alla spinta da dare al mondo del lavoro, se il governo, i sindacati e Confindustria stanno discutendo seriamente di competitività, produttività e costo del lavoro e in ultimo, ma non meno importante, se visto anche gli ultimi scontri con gli studenti, si stia pensando ad un dialogo serio e costruttivo fra mondo scolastico e mondo del lavoro dove istruzione, progettazione e produzione siano una cosa sola, una macchina da guerra, l’unica per risolvere questo maledetto e lunghissimo periodo di crisi.

Rudi Toselli


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