domenica 27 novembre 2011

LA MORTE NON FA' DIFFERENZE NOI SI'



Solo persone come Giuliano Ferrara possono pensare che siamo tutti imbecilli e che “imbecillamente” eravamo convinti essere Berlusconi l’unico nostro problema. Il problema Berlusconi era uno dei grossi che a sua volta come una infezione ne ha generati altri per ben 17 anni, che accodati a quelli prima già esistenti ci hanno condotto dove siamo ora, cioè da soli a combattere una crisi europlanetaria guidati, telecomandati da una massa di Bankieri e Kapitalisti loggisti. Sempre meglio comunque che essere rappresentati da una massa di palazzinari orgiastici tangentari e newfascisti.

Detto questo vorrei riportare all’attenzione della gente come in questo paese continuino ad esistere differenze anche nella morte. Ce lo ha insegnato purtroppo la morte di Marco Simoncelli (serieA) quando durante le sue interminabili esequie ha oscurato altre una o due morti di operai (serieC) poi ci sono i militari che si collocano in serieB e i poveracci che inizieranno, sentito il clima, a schiattare come mosche sulle panchine nei parchi o sdraiati sotto i portici.

Solo Venerdi ci sono state 3 morti, omicidi sul lavoro, il Corriere della Sera online li mette dopo la licenza di uccidere i cani randagi in Romania. Ecco come un paese civile tratta quelli che ci vivono e lo sostengono, non vorrei essere frainteso avendo citato Marco e i Militari in modo “sguaiato”, a la mia era solo una triste provocazione.
Un sincero saluto a tutto le famiglie di quei tre operai

Rudi Toselli

martedì 8 novembre 2011

OTTEMID IM

Cari compagni
Le dimissioni del nostro premier sono veramente sudate e sinceramente questo aggrapparsi ad uno scranno che da mesi non è piu suo mi allarma molto.
Nelle nostre aziende questa querelle non è molto sentita, (nell'immediato), noi abbiamo bisogno di credito snello e di calo dei costi di gestione aziendale, da convertire immediatamente in competitività e aumento salariale, elezioni anticipate adesso costerebbero milioni e mesi di campagna elettorale dove chi deve pensare ai cittadini ed alle aziende penserebbe solo a sparare ca.....te più grosse del suo antagonista che già le spara giganti.
Un governo formato da responsabili dei tre poli, preferibilmente intelligenti, puliti ed Europeisti sarebbe molto gradito anche nella comunità ne sono sicuro e forse questa terribile e vergognosa gara al ribasso della dignità Italiana comincerebbe a cambiare rotta e con lei (faticosamente) cambierebbero anche le povere giornate di disoccupati e lavoratori.

domenica 30 ottobre 2011

COMUNE


Cari compagni
Il problema non è Renzi, non è nemmeno quel piccolo uomo ricco sfondato, il vero problema è la mancanza di regole e di serietà di chi gestisce la finanza, basterebbe dire che muore un bambino di fame ogni tre secondi, basterebbe dire che un conto corrente costa all'anno quasi come un parlamentare, ecc ecc, ma ha chi importa?
Sembra che l'ignoranza ci strizzi l'occhio e noi abbocchiamo come carpe, meglio stupidi e inchiappettati o forse sarebbe meglio unirsi, il popolo unito non ha bisogno di altro, il popolo può fare crollare questo marcio sistema, basta volerlo, basta dimenticare il personalismo che ci ha attanagliato, basta spegnere le televisioni, basta ritrovarsi nelle piazze o nei prati condominiali, riscoprire la gioia della condivisione e nel bene "comune", non dico di ritrovarsi la sera a parlare nelle stalle al caldo delle mucche (non mi dispiacerebbe), ma un minimo di interesse l'uno per gli altri credo che sia l'unica arma non detonante che ci sia rimasta.

Outlet

Mattinata da randagio a mantova. Preferirei lavorare e produrre pil

giovedì 27 ottobre 2011

FINE MESE



Ultimo del mese rincorsa all'ultimo "Cent" da fatturare, le banke debbono vedere il tuo miglioramento, il reating deve brillare, puoi essere onesto fino all'osso ma se il reating non risponde al calcolo del programma bancario sia alla stessa altezza di Calisto Tanzi, un truffafamigle di cacca, vado e corro, il partigiano non è piu sulle montegne è sceso nelle officine.

venerdì 21 ottobre 2011

IO FOLGORATO SULLA VIA DEL MURO





Dopo il crollo del muro di Berlino, nel 1989, una depressione devastante si impadronì dei miei pensieri, costringendomi per quasi due anni ad una sorta di assenza vegetativa. Certamente era un crollo della mia comunità di affetti ma anche delle idealizzazioni effimere che avevo costruito in quegli anni per rendere omaggio ad un ideale dell’Io in cui si alienavano la mia libertà e la mia creatività.
La delusione per il perduto orizzonte del progresso umano e il contatto costante con alcuni amici, che mi aprirono le porte al pensiero della crisi e alla cultura del pessimismo, mi fecero incontrare il mostro contro il quale avevo per tanti anni combattuto inutilmente: il nichilismo. Non il nichilismo dei filosofi, la critica della metafisica e l’alienazione originaria dell’Occidente di cui parla Emanuele Severino, ma il senso della vuotezza, una fascinazione del cupio dissolvi che attanagliava il mio corpo come una camicia di forza. Le alternative razionalizzanti alla fine del messianesimo mondano della rivoluzione proletaria non davano nessuna risposta, come non la davano i nuovi saperi emergenti, che attraverso lo studio della mente ripropongono l’evoluzionismo come unica spiegazione possibile delle metamorfosi della vita.
Ci sono molte cose convincenti nell’evoluzionismo, ma c’è un’obiezione dell’esistenza che si ribella alla doppia contingenza del nascere per caso e del vivere per funzionare come parti di un processo che, però, può fare anche a meno di te. Evoluzionismo, casualità e funzionalismo non consentono di attribuire alcun valore in sé a nessun evento della nostra esistenza quotidiana; tutto ciò che facciamo e siamo finisce per essere il mero risultato di una sequenza di fatti casuali e funzionali, senza alcuna dignità. Può sembrare paradossale, ma casualità e funzionalismo non sono contraddittori: il caso lascia accadere gli eventi nella loro successione lineare e la funzione li seleziona in vista della loro utilità nell’evoluzione successiva. Io non esisto prima perché sono una pura possibilità e non esisto dopo perché sono un mero supporto di una catena successiva. Il venire al mondo di un essere umano non ha nessun significato nella sequenza dell’evoluzione.
E non è tanto per rivendicare la mia illusoria libertà di decidere o il significato della mia volontà di esistere che mi rivolto contro l’evoluzionismo, ma per la ragione che non accetto, o meglio, che non riesco ad accettare di essere soltanto una particella insignificante del moto incessante della materia vivente.
In fondo, anche l’evoluzionismo è nichilista, poiché il nichilismo non riguarda la possibilità della metafisica o i rapporti che la ragione istituisce fra essere e divenire secondo uniformità calcolabili, ma la negazione del «valore» come segno di una irriducibilità o di un’eccedenza rispetto alla neurobiologia. Senza il «valore», e il soggetto che lo incarna, non si capisce neppure in virtù di che cosa siamo abilitati a pensare, a parlare e ad interrogarci. Ma il «chi è» che diviene consapevole dell’insignificanza cosmica non si lascia ridurre ad una pura increspatura della stessa insignificanza. Nichilismo, evoluzionismo e relativismo conducono tutti allo stesso risultato: la vita non vale niente, è un puro funzionale equivalente a qualsiasi altro fattore che si inserisca nella catena evolutiva ai fini della riproduzione della vita materiale.
Attraversando gli strati della mia esperienza, ripercorrendo le cose che ho fatto, gli amori e le passioni che ho vissuto, mi sono persuaso che la mia destinazione sia da sempre stata segnata dal profondo desiderio di sconfiggere le potenze che tendono all’annichilimento di ogni significato. Sembra naturale che, a questo punto della storia, si torni a riflettere sul tema che ha segnato le vicende dell’Occidente: il rapporto fra l’umano e il divino, poiché solo la presenza del divino nell’umano potrebbe gettare un ponte tra la nostra dolorosa finitezza e la gioiosa giostra delle galassie e delle stelle. L’ineludibile questione di Dio si è presentata, così, alla mia mente sotto l’aspetto apparentemente innocuo dei preti che ho incontrato e di uno in particolare che mi ha chiesto di cercare insieme, senza dare nulla per scontato. Certo, l’immagine di Dio può apparire un punto fermo nella precipitosa corsa nella quale giorno per giorno siamo coinvolti. Ho letto molti libri su come e perché gli esseri umani hanno pensato che la terra e il sole fossero creati da un dio onnipotente e onnisciente. Tutta la storia della nostra civiltà, a partire dalle tradizioni più antiche dell’Egitto e della Mesopotamia, testimonia come gli esseri umani abbiano immaginato di essere salvati dal pericolo della morte da un dio che, dall’alto del proprio trono, ogni tanto volgesse lo sguardo a ciò che accadeva sulla terra. Ma confesso che questo percorso fra storia e teologia mi restituisce una figura divina troppo metafisica per non apparire, come ha scritto di recente Lopez, una pura proiezione psicologica degli esseri umani.
Infatti, in questa visione del Dio onnipotente, l’umano e il divino rimangono due poli troppo distanti per consentirci di accettare il dolore e la sofferenza, le malattie e la morte, le stragi e i genocidi. La storia umana non può essere «salvata» – non nel senso di una redenzione ma nel senso della comprensione del significato di ciò che è accaduto e accade – senza che il divino innervi intimamente le vicende terrene degli uomini e delle donne in carne e ossa.
Ecco perché sono stato affettivamente colpito dal Vangelo di Gesù Cristo e dalla sua predicazione nella terra di Galilea. La nascita di Cristo è, infatti, una rottura epocale rispetto al tradizionale modo di vedere il rapporto fra Dio e mondo, fra divino e umano, una discontinuità assoluta rispetto a tutte le ipotesi di configurazione del Dio delle religioni. Il Verbo incarnato, l’essere Figlio dell’uomo e figlio di Dio, che assume i connotati di una persona fisica, in un tempo determinato, in un luogo preciso e assolutamente fuori anche dalla stessa attesa messianica delle scritture bibliche, è una rottura totale della continuità del tempo storico.
La nascita di Cristo, come evento impensabile e impensato nelle sue caratteristiche concrete, ci immerge in una temporalità che non è il flusso ordinato degli avvenimenti, ma una dimensione di contestualità di presenza e pienezza che, non a caso, dà origine a un nuovo calcolo dei giorni e degli anni. Cristo è come il punto zero che a lungo i matematici hanno cercato di rintracciare e che non può essere ricondotto allo schema dell’inizio e della fine. Eppure, questa trascendenza incarnata appare profondamente mischiata alla carne e al sangue dell’uomo. Solo questa contestualità può consentire di parlare di Cristo come Persona, poiché, come sostiene ancora Lopez, la Persona non è la segmentazione dell’Io e dell’Es, della natura e della cultura, ma la consapevolezza unitaria di una molteplicità che si integra nelle diverse parti umane e divine.
Quando mi capita di assistere alla proiezione dello straordinario film di Pasolini Il Vangelo secondo Matteo ho la sensazione che quella figura biancovestita pronunci frasi e parole che vanno oltre la filosofia greca e la sapienza orientale, per arrivare fin dentro al cuore delle persone, e non ci si può stupire più che quell’uomo sia Dio e che Dio sia un uomo.

DI PIETRO BARCELLONA 2010

DICO QUEL CHE PENSO E FACCIO CIO' CHE DICO

Cari compagni
"Dico quel che penso e faccio ciò che dico"era una frase che mi ripeteva sempre un obiettore di coscenza, sembrava una morulaccia nel contesto in cui me lo diceva invece con gli anni si è trasformata in una linea da seguire, è un peso e una misura per aiutarmi a capire chi ho attorno, non giudicare, ma capire a chi posso o chi no dare fiducia o dare mè stesso.
Io personalmente seguo questa linea, lo faccio al massimo delle mie potenzialità, non lo pretendo dagli altri perchè mi porterebbe via concentrazione e forza utili a mè stesso, essere coerente è quasi un secondo lavoro, basta accendere qualsiasi mezzo di informazio ed eccola minata, deviata.
Se l'Italia fosse coerente con la sua costituzione saremmo in queste condizioni?
non credo proprio.
Ripeto la mia non vuole essere una morale (sono l'ultimo) è solo un pensiero delle 6 di mattina di un Sabato 22 Ottobre, mentre spiano una Moca da 3 e ascolto il giornale radio..........

mercoledì 19 ottobre 2011

TUTTI UGUALI



Cari compagni



Poco più di un anno fà ero in piena crisi e piuttosto di non pagare i dipendenti ho preferito ritardare i pagamenti ad Equitalia, naturalmente mi hanno beccato subito e mi hanno messo sotto sequestro un conto corrente (visto il momento, secco). Immediatamente tutti gli istituti di credito "posso capirli" mi hanno tagliato chi piu e chi meno le gambe, io intanto ho rateizzato con Equitalia e sto pagando regolarmente, ma le banche sono ancora in triplo allarme e sinceramente in questo momento è il mio problema piu grosso, avendo da loro poca fiducia e quindi castelletti bassi, ho fatture ferme nei cassetti, con le conseguenze che non stò a spiegarvi.



Ora ho appreso che il tribunale ha sequestrato un conto corrente con 24.000.000 milioni di euro ad Unicredit per sospetta evasione fiscale.



SECONDO VOI AVRANNO LO STESSO TRATTAMENTO???????

martedì 18 ottobre 2011

IN KIUSURA


Cari compagni
Oggi il nostro caro pres del cons è stato scagionato dal processo Mediatrade dove sono rimasti indagati figli,parenti e lacchè tutti tranne lui, dalla felicità ci ha voluto informare che adesso alle 19 sarà ad un consiglio dei ministri per discutere su qualche piano per la crescita, ma non cè fretta (parole sue), intanto Maroni si mette avanti evocando leggine restrittive e preventive, grazie hai quattro coglioni Blek di sabato scorso, sicuramente la strada sarà tutta in discesa e addio manifestazioni......
Ha!!!!!! manifestazione, quella di sabato doveva smuovere i PADRONI del pianeta, invece le solite Moodi's o S&P oggi ci hanno declassato qualche decina di banche, bella roba per noi artigiani, bella roba per la crescita del paese e per tutte le famiglie, il99%.
Il lavoro và avanti e noi come solito ce la mettiamo tutta (ho il LASER vecchio e comincia a diventare un problema), abbiamo appena investito in un Software per gestire la contabilità e la produzione con codici barre, abbiamo portato la programmazione cad.cam a bordo macchina, in somma INVESTIAMO, noi ci crediamo.

lunedì 17 ottobre 2011

IN APERTURA

Cari compagni
Secondo il genio di Pansa il B.B tipo è : ragazzo dei centri sociali, piccolo anarchico insurezionalista, avanguardista di sinistra e vari appartenenti di celluline sinistroidi, cominciamo bene il 17/10.
Fortuna che ci soccorre la Cina rallentando la sua avanzata economica e perdendo per strada qualche punto di P.I.L.......
Bè è arrivato Cristian andiamo a spiegargli il suo lavoro e continuiamo il mio

APERTURA TRINCEA

Ore 4.46 Il "LASERONE" fa' le bizze...... Buon giioorno......

GIORNO 17OTT2011


Cari Compagni
Giornata furiosa le ore non bastano mai, lavori,corri,disegni,pensi, progetti investimenti e tutte le ore che avevi a disposizione sono svanite. Mi alzo alle 4,30/ e vengo a casa alle 18,30, tento di dare,anzi, do il meglio, squilla il telefono e sei in ritardo, risquilla ed è un cliente che vuole il 10% di sconto su di una fornitura che mi pagherà già a 120/150+10,Franco, Cristian,Luca, Mauro, Biccio,Daniele, Angela, Debora, Silvia, Monica tutti diamo il massimo e l'officina gira, il ferro e l'acciaio grazie alle nostre mani si trasforma in centinaia di oggetti che in un poi immediato, assemblate assieme daranno "vita" alle tecnologie che serviranno ad inbustare il tè oppure qualche cioccolatino, pacchi di acqua o latte o olio, serviranno ad assemblare attrezzi agricoli, carrelli elevatori, serviranno a creare denaro, PIL stipendi e ricchezza, se posso bestemmiare, per tutti i partecipanti alla festa.
Ma tutto ciò non basta, è poco, in somma nella filiera tra la miniera che estrae il ferro o il carbonio o l'alluminio, al consumatore che è poi il minatore o il carpentiere o il meccanico cè un ingranaggio sdentato, un pignone che grippa. E' un guasto individuato e dispendioso, è un guasto riparabile ma al TITOLARE và bene così, al TITOLARE non interessa l'emorragia di soldi che questa piccola particina causa e non gli interessa neanche la ben più grave usura che la stessa arreca a tutto il meccanismo.
QUESTO A MIO AVVISO è PERSEVERARE E SI SA, PERSEVERARE è DIABOLICO

domenica 16 ottobre 2011

17/10/2011



OGGI LA POLIZIA DI "STATO" DI MODENA HA CHIESTO A NOI ABITANTI EURO UNO PER FARE BENZINA ALLE VOLANTI.



IO SONO DI SINISTRA E IL MIO PRIMO COMMENTO/PENSIERO è ANDATO ALLA LORO DIGNITA' E ALLA NOSTRA SICUREZZA, O' LETTO QUELLI DI "ALTRI": MODENA E L'EMILIA SONO DA SEMPRE ROSSE.



METTO EURO UNO ANCHE PER QUESTI ULTIMI POVERACCI........

TRINCEA



Cari compagni



E' lunedi e siamo di nuovo qui in trincea alle prese con castelletti, pagamenti a 120/150 (con slittamenti), alle prese con macchinari "vecchi" che si rompono (8/10/3/18000 euri) a botta, alle prese con preventivi da disossare a chiedersi se un software per seguire l'officina ti può aiutare o afossare.



Siamo a guardare l'orizzonte con gli occhi di una talpa e a fiutare l'aria che tira con il naso di un cocainomane, un week hend pasato guardando politici imbecilli e violenti prevedibili, nulla sui veri problemi anzi ben vengano i B.B altro placebo contro la situazione Italiana.



Oggi mi aspetto (credo ancora a Babbo Natale) qualche dichiarazione di finanzieri o banchieri perchè sabato 82 paesi gli hanno detto basta, in qualche modo il popolo ha chiesto la sua sovranità.



IO ASPETTO.
DIO DEL ROCK PREGA PER NOI

INDIGNATI


Cari compagni
ieri 15 ottobre 2011 abbiamo assistito alla prima manifestazione globalizzata, 82 paesi nel mondo hanno vomitato la loro indignazione contro il potere finanziario e/o bancario sulle nostre nonvite, il tutto è stato oscurato da quattro cazzari in nero, cè una storia sui passamontagna neri, ma qui non siamo nel Chapas qui non si parla del comandante Marcos, qui si parla di centinaia di migliaia di uomini e donne stanche di essere strozzate, stanche di vivere sotto un potentato di pochi disonesti figli di un capitalismo malsano.
Al grido di: noi siamo il 99% e loro l'1% fiumi allegri e colorati di indignati hanno fatto sentire la loro voce, peccato che per ore ed ore si è parlato solo di disordini, il tutto è stato annebbiato è stato infettato, certo non è regime militare, non arriverà "lo spirito nero" che ci porterà al cospetto di Stalin, ma forse il regime televisivo è anche peggio.

AC/DC


La strada è lunga se vuoi fare rock' n' roll, si la strada è lunga se vuoi fare rock'n'roll, hei guarda mamma, guardami, sono sulla mia strada per la terra promessa

lunedì 10 ottobre 2011

MO PENSA TE'



LA CRISI DEGLI ASINI


Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in un villaggio
In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi passava che avrebbe comprato a € 100 in contanti ogni asino che gli sarebbe stato offerto.

I contadini erano effettivamente un po' sorpresi, ma il prezzo era alto e quelli che accettarono tornarono a casa con il portafoglio gonfio, felici come una pasqua.

L'uomo venne anche il giorno dopo e questa volta offrì 150 € per asino, e di nuovo tante persone gli vendettero i propri animali.

Il giorno seguente, offrì 300 € a quelli che non avevano ancora venduto gli ultimi asini del villaggio.

Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che avrebbe comprato asini a 500 € la settimana successiva e se ne andò dal villaggio.

Il giorno dopo................., affidò al suo socio la mandria che aveva appena acquistato e lo inviò nello stesso villaggio con l'ordine di vendere le bestie 400 € l'una.

Vedendo la possibilità di realizzare un utile di 100 € la settimana successiva tutti gli abitanti del villaggio acquistarono asini a quattro volte il prezzo al quale li avevano venduti e, per far ciò, si indebitarono con la banca.

Come era prevedibile, i due uomini d'affari andarono in vacanza in un paradiso fiscale con i soldi guadagnati e tutti gli abitanti del villaggio rimasero con asini senza valore e debiti fino a sopra i capelli.

Gli sfortunati provarono invano a vendere gli asini per rimborsare i prestiti.
Il costo dell'asino era crollato. Gli animali furono sequestrati ed affittati ai loro precedenti proprietari dal banchiere.

Nonostante ciò il banchiere andò a piangere dal sindaco, spiegando che se non recuperava i propri fondi, sarebbe stato rovinato e avrebbe dovuto esigere il rimborso immediato di tutti i prestiti fatti al Comune.

Per evitare questo disastro, il sindaco, invece di dare i soldi agli abitanti del villaggio perché pagassero i propri debiti, diede i soldi al banchiere (che era, guarda caso, suo caro amico e primo assessore).

Eppure quest'ultimo, dopo aver rimpinguato la tesoreria, non cancellò i debiti degli abitanti del villaggio ne quelli del Comune e così tutti continuarono a rimanere immersi nei debiti.
Vedendo il proprio disavanzo sul punto di essere declassato e preso alla gola dai tassi di interesse, il Comune chiese l'aiuto dei villaggi vicini, ma questi risposero che non avrebbero potuto aiutarlo in nessun modo poiché avevano vissuto la medesima disgrazia.

Su consiglio disinteressato del banchiere, tutti decisero di tagliare le spese: meno soldi per le scuole, per i servizi sociali, per le strade, per la sanità ...
Venne innalzata l'età di pensionamento e licenziati tanti dipendenti pubblici, abbassarono i salari e al contempo le tasse furono aumentate.
Dicevano che era inevitabile e promisero di moralizzare questo scandaloso commercio di asini.

Questa triste storia diventa più gustosa quando si scopre che il banchiere e i due truffatori sono fratelli e vivono insieme su un isola delle Bermuda, acquistata con il sudore della fronte.
Noi li chiamiamo fratelli Mercato.
Molto generosamente, hanno promesso di finanziare la campagna elettorale del sindaco uscente.
Questa storia non è finita perché non sappiamo cosa fecero gli abitanti del villaggio.

mercoledì 28 settembre 2011

I CONTI DEL DUCETTO



Oggi per radio ho sentito uno spezzone di intervista al sindaco Alemanno, Si quel fascistello che si è insediato grazie all'esaltazione di paura e insicurezza, quello che ha costruito la campagna elettorale sulla morte di una povera donna, uccisa nella solitudine e nel buio di una piccola stazione fuori Roma, ora invece un giorno si e uno no si sparano dagli scooter in centro città, quel Alemanno che ha fatto piangere di paura mia nonna (non scherzo) al riaffiorare di certi ricordi quando al tg ha visto troppe braccia tese che lo festeggiavano.
Quel Alemanno nella sopracitata intervista si lamentava del patto di stabilità imposto ai comuni e della sua incazzatura nel non poter pagare pur avendo i soldi in cassa, continuando come per incanto è spuntato il solito buco della sinistra, 2400 milioni di euro (come puo esserci un buco se ha appena detto che i soldi in cassa li ha è un mistero) poi, e qui cè da rendergli onore,
è stato il primo ad ammettere un buco di altri 400 milioni fatto dalla sua amministrazione.
A questo punto mi sono ritrovato in auto ha rimuginare sugli anni di Roma sinistra e quelli di Roma destra, ecco i conti della serva: Roma con qualche mese di break è stato governato da sinistri per dal 1976 al 2008 cioè 31 anni, dividendo i 2400 milioni per 31 danno un indebitamento di 77milioni l'anno, na bella maialata è?
Alemanno il pseudofascista ligt invece ha governato dal 2008 al 2011 cioè 3 anni, quindi dividendo 400milioni per 3 dà un indebitamento di 133milioni l'anno.
L'analisi politica è ha vostra discrezione, per la mia mi appoggio ad un cartello visto su "FEISBUC": BASTAVA NON VOTARLI.
Ad Alemanno invece dico con estrema sincerità e rispetto di licenziare chi gli prepara i discorsi e subito dopo andarsene anche lui con parentopoli annessa.

Rudi Toselli

sabato 24 settembre 2011

MEGLIO INDEBITARSI FORTE



Ho letto ieri su Il fatto quotidiano delle strategie e sconterie bancarie per tenere in piedi il pregiudicato Coppola, io con la mia piccola azienda (fortunatamente) non ho nemmeno un millesimo dei suoi debiti però gli istituti creditori mi trattano con disprezzo e sufficienza.

E’ nato tutto da un piano di rientro collegato alla crisi impostomi da un grosso istituto, volevano qualche migliaio di euro al mese, euro che non entravano , naturalmente avvertivo l’istituto e anche se con un poco di ritardo facevo fronte alla rata,intanto che loro dolcemente mi dicevano non si preoccupi la mia centrale rischi diventava un campo di battaglia, poi una rateizzazione con equitalia e via con la riduzione a catena dei castelletti. Ora le cose si stanno riprendendo, lavorativamente parlando, ma sapete che cè di “nuovo”?, cè che non mi rialzano i castelletti, quindi io alla fine del mese anche avendo regolari fatture di clienti solventi da presentare e potere con fatica fare fronte al tram tram economico, sono costretto a salti mortali, decine di telefonate per elemosinare un pochino di spazio e poter pagare questo o quello, dall’altro capo del telefono quando sono sfiniti i responsabili dicono: va bene per questo mese può sforare il castelletto (che copro a scadenza immediatamente ma che naturalmente macchia la fedina reetinghina ). Faccio passare qualche settimana e naturalmente ritorno a chiedere di alzarmi i castelletti e gli stessi mi rispondono: lo faremmo volentieri ma il reating non è bello e continua ad entrare ed uscire dallo scoperto, con questa situazione e lo storico abbiamo le mani legate.

Mi chiedo se non sia meglio avere caterve di debiti con le banche, perché queste sono talmente ottuse che continuano a tenerti in piedi solo se ne devi a vagoni e lo fanno fino al default di entrambi.

Una cosa è certa: bunga bunga o Milanese o Penati, sono certamente disgrazie e disgraziati da mettere a posto, ma se non si allunga e anticipa lo sguardo su tanti istituti di credito e sulla loro poca lungimiranza, qui tranne il governo salta tutto.



Rudi

domenica 18 settembre 2011

GRUFOLATORE DEL CONSIGLIO


Cari Compagni
Altra giornata che si apre con menzogne, ricatti e intercettazioni. Domani è lunidi e si torna chi può, chi lo ha ancora a fare PIL, domani è lunedi e chi è onesta torna a lavorare mezza giornata per la famiglia e mezza per le imposte, imposte che sempre più concretamente servono a pagare favori sessuali o ha distruggere lo stesso PIL ingrassando mazzette e tangentari, strozzando le imprese oneste, su IL FATTO QUOTIDIANO cè una intervista ad un artigiano di milano che ha trovato un pelo di visibilità e lui è riuscito a sfogarsi, ma in quanti siamo nelle sue condizioni, in quanti vorremmo urlare il nostro disagio, urlare le nostre lotte solitarie, urlare le nostre notti insonni servite per pensare a come dire ad un tuo collaboratore (con tè da anni) che il suo lavoro non te lo potevi più permettere, servite a pensare che il suo stipendio sarebbe poi servito a far fronte ad un piano di rientro imposto da una banca, una banca la quale giusto o sbagliato negli anni con gli interessi gli avevi pagato marmi e vetrate.
Ci servirebbe un piccolo spazio per chiedere a chi di "dovere" se magari ha mai pensato di istituire una sezione che girasse presso le piccole aziende e gli chiedesse dei suoi problemi quotidiani (non che siano un segreto), avete presente gli ausiliari che fanno il lavoro "duro" al posto dei vigili urbani? ecco quei ragazzi che sicuramente di quello stipendio hanno bisogno si potrebbero usare anche in questo modo.
Invece siamo quì ad arrovellarci per la sorte dei ratti.

sabato 17 settembre 2011

Differenze

Ci sono persone che si
battono per vivere dignitosamente e c'è lui che si dibatte fra le battone


Le domande di un bambino, di un piccolo figlio oggi giorno sono le emozioni più grandi e rispondergli donando un pò dei tuoi valori al suo piccolo quore è un grande traguardo.

DI SANA E ROBUSTA INDIGNAZIONE


Cari compagni
Da un anno abbiamo il bunga bunga sotto il naso, e sappiamo anche quanti peli hanno tutti i partecipanti a codesti festini, da tre siamo in piena crisi finanziaria e nessuno ne sa ancora veramente nulla, tranne che chi può, cioè tutti, si rifanno su piccole imprese e lavoratori, non si vede nulla di concreto all'orizzonte e nessuno, politici, economisti, bankieri, statisti, sindacalisti, industriali ecc ecc nessuno dà un colpo di reni (oggi ho letto che Louis Vitton fattura sei miliardi l'anno) onore all'imprenditore, ma chi cazzo ce la fà a comperare tante borse?
La chiamano forbice sociale che si allarga, io la chiamerei disonestà che si moltiplica, il mondo si stà sgretolando e a noi restano solo frasi fatte e populismo spicciolo, ci hanno declassati da popolo a potenziali acquirenti o peggio ad una crocetta in cima ad una scheda elettorale, ieri sera intervistavano una bella ragazza (bunga bunga) ad una sua affermazione mi è venuta la pelle d'oca, un conato di vomito: i poveri culi stanno in casa contenti dei loro 1200 euri al mese, invece bisogna mettersi in gioco ed essere capaci di vendere anche la propria madre (figuriamoci il proprio corpo) per fare carriera, per avere visibilità e potenzialità sociale è lecito fare di tutto.

mercoledì 24 agosto 2011

SENZA PRETESE



.1) evasori impenitenti: sequestro di tutti i beni

2) Politici corrotti: ai lavori socialmente utili per sempre

3) due pres del consiglio 1dx e 1sx (da rivotare ogni 6mesi)

4) 50 onorevoli di dx e 50 onorevoli di sx (da rivotare ogni anno)

5) si vota una faccia, un nome e quello è (no listini o listoni)

6) stipendi adeguati alla produttività (tutti ma tutti i campi dal rè al minatore)

si potrebbe quasi mettere tutti come piccoli padroncini

7) alleggerimento delle strutture sanitarie dal personale in eccesso

8) scuole private autosufficenti o chiudono, prima la scuola pubblica (vale anche qui per i professori il discorso "produttività"

9) la Chiesa paghi le tasse come tutti e rivediamo i patti lateranensi, il Vaticano può andare dove meglio crede (a piedi e senza immobili)

10) associazioni aziendali sudivise per categorie e numero dipendenti, che discutano di un minimo prezzario da sottoporre al cliente (optional esclusi)

11) l'acqua è gratis, come l'aria.

12) Avvocati, decimare il numero degli iscritti all'albo, Notai, eliminare la loro figura (come in Inghilterra)

13) Chi sbaglia paga, le leggi ci sono e si interpretano in una maniera.

Tempo cinque anni e con i polmoni gonfi di ossigeno si parla di riforme e investimenti per il paese.

.

venerdì 19 agosto 2011

Cara SX



Caro PD cara sinistra
Certo anche il politico è “un uomo” e sappiamo che il suo anche se dovrebbe essere molto di più, oggi, è solamente un lavoro, quindi marcato il cartellino d’uscita può nei limiti legali fare e andare dove gli pare. Sinceramente però vedere Veltroni gomito a gomito con Gasparri e Cicchitto mi ha dato il voltastomaco, messo poi tutto nel contesto con le altre foto e rimuginando sugli inciuci di cui sicuramente stavano discutendo alle spalle mie e di tutte le persone oneste, mi ha fatto proprio capire che io sono un deficiente, io ho creduto ai miei politici di riferimento per passione e per convinzione ma ora (un paio di anni) mi accorgo che è stata soprattutto la mia formazione ideologica mescolata alla mia non curanza e stanzialità a farmeli ingurgitare e col tempo anche a farmeli metabolizzare , piano ,piano mi sono conformizzato alla maggioranza e mi sono lasciato guidare dove non volevo.
La scintilla furono le primarie, io ero rimasto colpito dalla persona di Marino e sono ancora convito che sia un uomo in grado di ben amministrarci, però votai Bersani, brava persona anche questa ma non era la mia convinzione, ho votato lui e ho aiutato il partito ed i suoi dietro giochisti a spingere Marino nel dimenticatoio già preparato e confezionato a tavolino (se mai lo incontrerò di persona gli chiederò scusa di questa mia debolezza).
Non farò mai più un errore come questo, anzi da quel voto iniziai la mia piccola contestazione personale, inizia a non prendere più le cose per partito preso e ci fù un'altra lampadina rossa che sempre più o meno in quel periodo mi si accese in faccia bella luminosa, fu la nomina della Serracchiani al parlamento Europeo, una ragazza giovane e intelligente, una donna di sinistra che aveva ricevuto più consensi di Berlusconi (periodo di massima popolarità per lui) relegata a Strasburgo in quattro e quattro otto.
Ecco questi sono i motivi per cui da uomo di Sinistra contesto questa Sinistra che non è più ne carne ne pesce, si rivestono da democratici e non muovono un dito per la democrazia, basterebbe che si dimettessero tutti da camera e senato, il governo salterebbe e chissà magari anche le borse e i governi stranieri sarebbero più fiduciosi verso il popolo Italiano e la loro classe politica, invece anche in questo super momentaccio lasciano gli scranni strapagati vuoti e fanno orecchie da mercante al vero problema dell’Italia che sono loro stessi e tutta quella ruota di corruzione e nepotismo che complice il nostro silenzio hanno negli anni reso la normalità Italiana, ditemi chi mai vuole investire in un prodotto marcio?

Rudi Toselli

giovedì 18 agosto 2011

360 GRADI E OLTRE



Cari Compagni



Lo statuto dei lavoratori e la messa in sicurezza degli stessi e delle loro famiglie è sacrosanto, ma viviamo in un mondo assai diverso da quello di 40 anni fà quando vide la luce, ad esempio: si tiene conto dei "furbetti del tornio"?, sono parassiti illicenziabili che affossano le aziende ed i loro dipendenti (Alitalia insegna).
Pretendiamo giustamente chiarezza e coerenza dalla nostra classe dirigente, pretendiamo altrettanto giustamente che se un parlamentare scorge un assenteista o un “pianista” lo denunci, ma quanti in una azienda sono coerenti con ciò che chiedono?
Indigniamoci e ribelliamoci, certo è sacrosanto e doveroso a questo punto, ma facciamolo a 360gradi altrimenti siamo come quelli che “odiamo” e fra qualche anno tutto sarà uguale, cambieranno solo nomi e facce.

Rudi Toselli

martedì 16 agosto 2011

INDIGNIARSI è FACILE

Cari Compagni
Don Andrea Gallo si chiede e ci chiede da che parte vogliamo stare, vogliamo stare con gli oprssori o con gli oppressi?
La risposta è in ogni uno di noi e ogni uno di noi farà poi i conti con la sua coscenza, fatto stà che ora (almeno parlando di Italia) gli opressori si sono trasformati, erano i signiorotti i duchi, i padroni terrieri, i latifondisti, il duce. Tutti parassiti paranoici e vili che con fame, ignioranza, religione e paura, opprimevano il popolo. Oggi invece il popolo è sempre oppresso, sono cambiati i modi, si usano i soldi (virtuali), si usano le televisioni e soprattutto si usano gli iter burocratici, anche gli opressori in qualche modo sono cambiati, sono politici "da noi" eletti che poi appena seduti sullo scranno si trincerano nella loro elite, si incestano di favori fra di loro arrivando ad opprimerci con tasse, leggi igniobili e ingiuste per il 99% del popolo, ora ditemi siete opressori o oppressi?
Opto per la seconda e dico che mi sono frantumato i "gabasisi" di guardare questa mandria di Matrix succhiarci fino all'ultimo grammo di dignità, se le parole non vengono ascoltate e ne sono state dette e scritte fiumi, allora si muovano i "bastoni", chi ha detto che ribellarsi con qualche calcio nel sedere è essere terroristi?
Ci hanno inculcato nella testa che qualche schiaffone equivale a cattivo, da condannare, assassino, antiitaliano e anticostituzionale, ma la costituzione ripudia la guerra (inascoltata) mica ripudia qualche calcio nel culo o sbaglio?
Siamo tutti oramai passato l'indigniato, siamo allo stremo, al punto di non ritono, cosa aspettiamo ancora, vogliamo farci mettere alla fame o vogliamo mostrare chi veramente sono gli Italiani, quel popolo che quasi dasolo ha fatto un bel kulo a nazisti e fascisti nei propri confini.

IN PRINCIPIO E OLTRE


Cari compagni
DALLE PAROLE AL MONDO CREATO E ALLA SOCIETÀ. LA GENEALOGIA DEL POTERE SECONDO GLI ANTICHI ANTENATI MAYA

QUESTO DISCORSO, TENUTO DAL SUBCOMANDANTE MARCOS IN UNA RIUNIONE DI POPOLI INDIGENI, E’ STATO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO MESSICANO "LA JORNADA"(16/8/2005).
TITOLO ORIGINALE: “DE CÓMO COMENZÓ EL MUNDO”

Siccome è la riunione delle organizzazioni e dei popoli indigeni, parliamo un po’ così, a modo nostro, come siamo soliti fra indigeni, fra popoli indigeni. E un po’ è la storia che raccontano i nostri antenati maya, di come cominciò il mondo. Dicono, perché questo raccontano, che al principio non c’era nulla e il mondo comincia quando compare la parola. Ma non è che la parola compare così; la parola, dicono gli antichi, comincia a pensare se stessa dall’interno, a riflettere. Attraverso la parola, i primi dei, che formano il mondo, cominciano a consultarsi fra di loro, si parlano, si mettono d’accordo, riflettono. E allora, visto che sono tutti d’accordo, si riuniscono, riuniscono il loro pensiero ed è allora che prende avvio il mondo. Così comincia tutto, con la parola che si pensa dall’interno, cioè che si riflette nel cuore, che è specchio dell’interno, per guardare ciò che siamo. E subito dopo, è la parola che incontra la parola.
Non combatte la prima parola, non vuole dominare, non vuole vincere l’altra parola; perché la prima parola che esce incontra una parola che è come una sorella, perché è uguale anche se differente. Ossia, ha la stessa radice, ma è ramo o foglia dell’albero del mondo. Ossia, la prima parola non era sola, ma c’era un’altra parola, e secondo questo pensiero, che è quello dei nostri antichi maya, il mondo comincia a nascere quando questa prima parola e questa altra parola si incontrano e non si litigano, si incontrano e si accordano per rispettarsi fra di loro e si parlano e si ascoltano.
Perciò c’è accordo, perché la parola prima non nasce sola: ha l’udito e con l’udito, ascoltando, è il modo in cui cominciano a crescere le prime parole perché trovano l’accordo, e le prime parole che si sono incontrate si sono messe d’accordo, e per prima cosa hanno pensato il mondo e poi lo hanno fatto. Cioè, non è che di per sé, essendo parole, si sono messe a fare subito il mondo, con i fiumi, le montagne, gli animali, la notte, il giorno, il sole, la luna e il mais, gli uomini e le donne, ma le prime parole prima hanno pensato il mondo e subito dopo lo hanno fatto.
Dopo, però, salta su qualcuno che dice che è migliore degli altri e vuole comandare, vuole avere di più e meglio degli altri, e allora quello che vuole comandare di più ruba agli altri, gli toglie con la forza quello che hanno; quello che si dice, li spoglia, gli toglie quello che possiedono. E dopo anche li domina e domina il loro lavoro, li spoglia di quello che producono, come si dice, li sfrutta. Così nacque chi ha di più e meglio. Non nacque perché sì e basta, ma a causa del furto e dello sfruttamento; e qui cominciò il problema, perché così come uscì fuori chi vuole dominare e domina, uscì fuori anche chi non si lascia dominare. E allora la storia del mondo è la storia di questa lotta fra quelli che vogliono dominare per imporre la loro parola e il loro modo, sottraendo ricchezze agli altri, e quelli che non si lasciano dominare, che si ribellano.
E quelli che si ribellano, che si chiamano ribelli, non è che vogliono essere quelli che dominano, ma vogliono che tutti siano pari, senza che ci sia chi ha di più e chi di meno. Senza che ci sia chi ha di più perché ruba e sfrutta e chi non ha perché è stato derubato e sfruttato. Vogliono, questi ribelli, che si sia tutti rami e foglie dell’albero del mondo, ognuno al proprio posto e al proprio modo.
Così raccontano i nostri antenati maya, gli indigeni maya, che per primi popolarono queste terre. E questo modo di cominciare del mondo lo hanno trasmesso ai loro figli e figlie e nipoti, da un tempo all’altro, da una generazione all’altra, ed è rimasto fra gli indigeni che hanno vari nomi e che hanno la loro casa nello Yucatán e in Guatemala, Campeche, Tabasco, Quintana Roo e qui, in questo nostro Stato che è il Chiapas. Ecco com’è successo che è rimasto a noi questo modo, e quindi anche noi, gli zapatisti, o neozapatisti, come ci chiamano, abbiamo questo modo: che prima pensiamo da dentro il mondo quello che bisogna fare e poi ne traiamo la parola e cerchiamo altre parole sorelle e vediamo se c’è accordo parlando e ascoltando, e così la parola si va facendo grande e anche il mondo che pensiamo si va facendo grande. Però non ci è toccato l’inizio del mondo, ma ci è toccato il momento in cui già c’è chi spoglia e sfrutta e chi si ribella e vuole la liberazione, e allora scegliamo di stare dalla parte di quelli che lottano per la libertà, dalla parte di quelli che sono dominati, derubati, sfruttati.
Dunque questa è la storia, già la conoscono i compagni e le compagne delle organizzazioni indigene perché da un pezzo camminiamo con loro. E insieme abbiamo visto che bisogna unirsi e trovare accordo, e così è nato quello che si chiama il Congresso Nazionale Indigeno. E si sono fatti accordi e marce e mobilitazioni, ma quelli che comandano e dominano non hanno voluto riconoscere la nostra parola di come siamo. Allora ognuno è tornato a pensare e sono nate nuove lotte per porre il nostro modo, anche se non lo riconoscono le leggi dei ricchi, e perciò speriamo che conversino un po’ con noi i fratelli e le sorelle che vengono da altre parti, da altri popoli indigeni e da altre organizzazioni indigene.
Queste parole del Subcomandante Marcos aggiunte ad un altra sua frase: Cammina chiedendo. Dovrebbero continuare ad accompagnarci sempre.

lunedì 18 luglio 2011

RAZZISMO

Ho fatto una mia piccola ricerca fra le persone che frequento chiedendo che cosa le dà fastidio degli extracomunitari, ai primi due posti ci sono sporcizia e maleducazione, poi vengono i diritti a loro "riservati", poi le regole non rispettate ecc ecc, la religione nessuno me là nominata.
Questo non è razzismo, è buon senso e i fautori delle cattive azioni elencate sopra non hanno una lingua o un colore cutaneo ne abbiamo riprove ogni giorno e allora perchè non chiamiamo il disagio della gente con il suo vero nome?
Chiamiamolo richiesta di civiltà e di dignità per tutti.
Una donna che conosco, alla mia domanda ha cominciato ad inveire contro quel Marocchino o quel Tunisino che con la mamma lavoratrice in nero e il padre anche, nella domanda per la scuola pubblica scrivono "poveri in canna" e i posti a scuola sono per loro anche 3/4 per famiglia, mentre chi lavora e lo scrive onestamente sui moduli viene messo in coda, arrecando a questa familia grossissimi problemi (mio figlio ad esempio inizia alle 8.20 finisce alle 16, come credo la maggioranza dei bambini cui la stessa maggioranza dei genitori inizia alle 8.00 e finisce alle 17. Anche un Babbuino capirebbe che questo è un gigantesco disagio per chi fortunatamente ancora lavora) Chi può dare torto a questa lavoratrice, anche io con tutta la mia buona volontà non ho trovato parole per "controbattere" il suo ragionamento che i politici chiamerebbero POPULISTA, tranne che puntare il dito contro i soliti noti cioè le istituzioni. Le armi per livellare problemi e soluzioni dell'arcobaleno che comprende tutta la gente comune ci sono, per la maleducazione le regole non rispettate e la sporcizia esistono i vigili urbani, io ad esempio ho un vicino che quando abbiamo chiamato gli spurghi per pulire le fogniature ci siamo accorti che aveva il pozzo nero sfondato (spargeva la sua cacca per tutto il sottosuolo) chiestogli l'intervento 2/3/4 volte abbiamo chiamato i vigili e l'ufficio di igene del comune, non mi saluta più, ma ha aggiustato tutto. Per le liste di amissione nelle scuole o per il diritto delle case popolari, basterebbe regolare meglio l'asticella del minimo guadagnato e che gli uffici addetti facciano i dovuti controlli.
Poche e semplici soluzioni che nel breve periodo aiuterebbero la maggioranza della popolazione, renderebbero onore al paese onesto e aperto che siamo e creerebbe anche opportunità di lavoro.

martedì 12 luglio 2011

AKTUNG

Cari Compagni

Romanone Prodi come volevasi dimostrare rilascia l'unica intervista intelligente in questi due tre giorni di marasma economico. Parla di coesione, ma la maggioranza deve fare dei passi verso le richieste dell'opposizione, parla di sforzo straordinario da parte delle classi a reddito piu elevato e giustamente dice che spalmare fino al 2013\2104 le restrizioni piu pesanti non dà per nulla sicurezza anzi è un altro segnale di debolezza, poi continua risottolineando l'importanza primaria della lotta all'evasione fiscale.

Il partito degli onesti dal canto suo, tra un arrestato, un condannato, un rinviato a giudizio qualche corrotto, qualche rogito ignoto e il suo capo impegnato a salvare il proprio impero finanziario causa un processo appena perso, dopo aver guardato in silenzio la spesa pubblica aumentare dai 479 miliardi del 2000 ai 723 del 2010 (9 a loro governo), dopo averci regalato la Bad Company di Alitalia (complici e artefici anche i sindacati), dopo averci regalato G8 faraonici e stupri della protezione civile con annesse emorragie oceaniche di nostri soldi, dopo aver affossato lo stesso Gov Prodi (non da soli) proprio additandoli di ladrocinio per il rigore fiscale del povero Padoa Schioppa , “noi non metteremo le mani nelle tasche degli Italiani”, il suddetto partito degli onesti, lascia il compito di commentare questa intervista e l'inizio di una tregua bi partisan ad un tale Sig. Indini de Il Giornale che inizia scrivendo: sono giorni che Romano Prodi non perde occasione per bacchettare il Pd, lo fa sul sole 24ore, ancora, secondo sto uomo Prodi avrebbe detto (fra le righe?):votate senza troppe lagne la manovra del governo ed evitate una volta tanto ostruzionismo sterile ecc ecc.

Io ho letto l'intervista e queste persone mentono, come hanno sempre fatto, rubano e corrompono affossandoci sempre più, la Merchel ha telefonato a Berlusconi non per complimentarsi della manovra come ventilano loro, ma ha fatto un diktat: o vi muovete, stringete i tempi o andate tutti a fan c.........

Io dico Rivoluzione, no scherzavo (?), chiedo solo alla mia sinistra di dimostrare che noi non siamo come loro, di presentare disegni ed emendamenti che siano attuabili anche se non li voteranno, almeno se annegheremo lo faremo a testa alta.


Rudi Toselli

sabato 9 luglio 2011

METAMORFOSI

Cari Compagni
Chissà come sarebbe il profilo degli Italiani e dell'Italia tutta se nel 1991 Cesarone non avesse comperato il verdetto del giudice Metta che di fatto ha consegnato la Mondadori e di conseguenza un impero finanziario ed ancora più importante un mezzo di comunicazione di massa immenso nelle mani di un uomo solo, un uomo già infangato fino al DNA, una domanda questa di quelle che non avranno mai risposta, ci resta solo la magra consolazione di una mezza sentenza che non arriverà mai alla sua esecuzione e l'amarezza di dover ricostruire con fatica e denigrazioni questa povera Italia, di dover ridare senso e futuro alle vite di tanti giovani, ridare dignità a tanti anziani, il tutto essendo noi considerati l'Italia peggiore.

Senza nome

Chi compiendo 44 anni non si é fermato a riflettere, se non è successo è a mio parere un grave sintomo di vuotezza.

martedì 5 luglio 2011

ONESTA'

Ciao Compagni
Angelino lo ha rinominato (diventerà) Partito degli Onesti. Eccone un inizio, botta alle pensioni, botta alle rinnovabili, auto blu non pervenute, vitalizi casta non pervenuti e tutti gli imputati di partito?
bisognerà cominciare l'epurazione, oppure tutti penseranno che è l'ennesima operazione di marketig hihihihihihi.

sabato 2 luglio 2011

DIVERSAMENTE INFORMATI

Cari Compagni buon giorno.
Santoro ha dichiarato che dopo gli ultimi suoi due successi tra piazza e Web ha percepito soprattutto nei giovani la voglia di nuovi modi per essere informati, il desiderio di rompere gli schemi (tradotto da mè, rompere gli schermi)si intuisce facilmente che stà parlando di Internet, youtube ecc ecc. Ma Santoro e tutti i grandi comunicatori come lui hanno preso in considerazione la cara e mai vecchia radio? la gente deve avere tempo e conessione per andare in rete, conoscenza per districarsi fra i mille tranelli che ci sono prima di riuscire ad aprire un filmato o per registrarsi in qualche forum senza essere poi bersagliati da Spam e da schermate dove ti abbindolno con premi fantsma e truffe reali, la radio invece gli Italiani la ascoltano mentre lavorano, tanto mentre guidano, la ascoltano mentre fanno l'amore, mentre pescano, mentre fanno sport, in somma gli Italiani amano la radio perchè arriva dalla gente, entra nelle case e gli parla direttamente e se una radio è libera, ma libera veramente gli piace acor dipiù (grazie Finardi) quindi perchè incasinarsi ancora la vita e incasinare di nuovo l'informazione, per arrivare al grande ascolto usiamo le radio, internet per chi ne ha le possibilità non è una novità e già lo segue (penso si sia anche visto negli ultimi mesi in tutto il mondo).

venerdì 24 giugno 2011

É solo nostro

Buon giorno

Cari Compagni
Che dire in questi giorni di mare grosso da tutte le parti, parliamo di lele mora? parliamo di bisigniani? o parliamo di un governo che è sprofondato sotto sotto il ridicolo, parliamo di noi, parliamo di questo momento strano e difficile per il paese, sono mesi o anni che il parlamento non legifera per i cittadini, questa situazione è stancante, non puo andare avanti, la parte sana del paese deve ribellarsi, il governo non ha piu sostanza è tutta immagine (e anche brutta).
Chi come noi vuole un Italia diversa ha il dovere e la responsabilità di costruire una alternativa, un programma corto e incisivo non per i voti ma per i votanti.

Rudi

Senza nome

Abbiamo onorevoli che regalano rolex rubati e ragazzi resi invisibili da loro stessi.

martedì 3 maggio 2011

BIN LADEN E' MORTO



Gli Ammericcani ci hanno detto e "mostrato" che il pericolo pubblico n"1 è passato a miglior vita, ora stà in noi crederci o no, sta in noi fantasticare, perchè una cosa è certa e cioè che Osama si è conquistato un posto nel tempio dell'immortalità al fianco di Morrison e Elwis.



Altro fatto è che morto un papa se ne fà un altro e tutta questa esultanza non riesco proprio a capirla, capirei se anziche un tradimento seguito da una sommaria esecuzione (i cadaveri son morti e dei morti è nota la discrezione) ci fosse stata una mediazione seguita da accordi seri e duraturi bipartisan, allora si ci sarebbe da festeggiare, si potrebbero abbandonare i timori, ma così, oggi è come ieri anzi peggio perche i Talebani in questo momento stanno nominando un nuovo capo, che sarà ancora più incazzato e di nuovo anonimo.



Cosa cè da esultare allora?



Obama è un bravuomo, in somma dopo Bush anche i sciacalli andavano bene, però digiamolo Obama è un buon mediatore tra il bene e il male, per ora non ha avuto paura di perdere punti pestando i piedi alle lobbye, sta guidando una nazione inginocchiata da crisi disastri ecologici e uragani come se piovesse e lo fa con dignità, questo spot non me lo sarei proprio aspettato.

lunedì 7 febbraio 2011

RETO'?????



TODO PARA TODOS, NADA PARA NOSOTROS.

MOBY


Che tristezza, oltre ad esserci animalisti/e pronti, mentre addentano una bistecca, ad additarti di assassino perchè indossi un colbacco, ce ne sono anche che boicottano il libro Moby Dick, beata ipocrisia.

domenica 6 febbraio 2011

PRIVACY


Silvietto nostro tira ancora in ballo la privacy (privato), bè, dire che lui è un uomo pubblico è scontato e riduttivo, lui è la quinta essenza del pubblico del publicizzato, lui ha costruito tutto sulla pubblicità e sul pubblicizzare la sua persona e sul insinuare nella normalità il suo stile di vita, giusto o sbagliato, giusto per certi versi, sbagliato per altri.

Mezzo quello della pubblicità che ha pagato, strapagato e superstrapagato, ma ora come in un patto con Satana è ora di pagare il conto e che uomo è un uomo che scappa davanti a questo?

MOSCA OGGI

Un viaggio speciale e atteso da anni, in un paese speciale dalle contradizioni enormi, ma mai quanto la loro storia e il suo alto grado di sopportazione e dignità. Abitato da persone fredde, ma persone con una grande cultura e tanta voglia di parlare. Le foto che appaiono cliccando sul tabellone aeroportuale spiegano meglio di tante parole che risulterebbero troppo semplicistiche.
Ho messo proprio questa foto (la meno bella) ma significativa perchè mentre guardavo e fotografavo questo,all'aeroporto Sheremetyevo, nell'altro aeroporto Domedovo stessa ora stesso giorno, un Talebano si faceva esplodere uccidendo decine di uomini.