domenica 11 ottobre 2009

popolo del PD


buon giorno

dal taccuino di m.sorgi su la stampa di oggi traspare una analisi dei votanti alle prossime primarie alquanto triste, ciò non è giusto, certo andremo a votare con la testa e con la pancia e certo ci sono elettori del popolo pd che voteranno sull'odio al berlusconismo (non a berlusconi) io non sono fra quelli, ma certo non li biasimo vedendo la crisi di valori che senza dubbio è iniziata con l'avvento delle tv commerciali e con l'innalzamento alla scalata sociale senza regole, dopotutto non odiamo le multinazionali del petrolio perche per fare soldi inquinano senza ritegnio?
io come la maggioranza del popolo delle primarie andrò ad apporre il nome del segretario con la speranza che questo al momento di avere il maggior partito di opposizione nonchè l'ultimo baluardo della sinistra(spero sinistra) frà le mani si fermi a fare mente locale e faccia ciò che ha promesso ai congressi, serrare i ranghi, smettere le lotte intestine e soprattutto ascoltare il popolo, ascoltare gli operai e con loro gli imprenditori, senza mettere davanti agli italiani la rabbia nei confronti di berlusconi, rendendoli meno ciechi, rendendoli più credibili e lucidi, permettendogli in questo modo e nei tempi necessari di ritrovare una linea politica in grado di spingere l'italia verso una ripresa economica e socetaria, silvio berlusconi si brucerà dasolo a parer mio è come diceva
de niro, tutto chiacchere e distintivo ha solo cambiato il distintivo con gli euro e la pubblicità, noi travolti dalla crisi mondiale del comunismo non siamo stati capaci di mettere allo stesso modo sotto i riflettori la crisi mondiale del capitalismo, una crisi che al nostro paese lascerà un segnio indelebile, una crisi che ci deve insegnare la convivenza tra piccoli / medi imprenditori e operai, pensando alle grosse aziende solo come dinosauri che si estingueranno, guardate la marcegaglia che un giorno dice una cosa e il giorno dopo un altra,dando codate a vanvera, lei non è stupida e sà che le grosse industrie in italia sono debiti non risorse (la grossa produzione la abbiamo già persa, diritti umani o no le grosse industrie vanno dove la manodopera rasenta lo zero, svegliaaaa)la nostra forza è nella flessibilità del prodotto, nell'artigianato e nell'ingegneria, nello stupendo territorio e non per ultima arte e cultura.
per questo i nostri dirigenti debbono chiedersi: fra qualche anno la gente troverà lavoro alla pincopallino saldature s.r.l oppure alla telecom?
vi dò un aiutino alla telecomfrance si sono già tolti la vita 24 operai.

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