Oggi mentre passeggiavo in bici con mio figlio in centro nella mia città mi sono imbattuto in due banchetti propagandistici, uno di fascisti (c’erano tre ragazzi con jeans e una maglietta nera con stampato il tricolore sul cuore che “facevano paura”), quell’altro di comunisti, molto più frizzante colorato e festaiolo, mentre arrivavi ti trasmetteva allegria, mi sono fermato ho fatto quattro chiacchiere con un ragazzo e una ragazza che mi anno venduto una copia di “falce e martello” e mentre parlavo con loro mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo, anche un cartello al loro fianco testimoniava questa “arretratezza” sul cartello in rosso c’era scritto: le fabbriche agli operai!
Questo modo di vedere le cose mi ha un po’ rattristato perché vuol dire che la storia non insegna a tutti, certe persone rimangono cieche e paralizzate nei sui pensieri, preferirei chiamarli sognatori ma guardando i paesi sovietici che tanto amo anche io e vedendo cosa è successo lasciando le fabbriche agli operai non posso, posso però credere che sia un modo dove rifugiarsi dalle paure che questi infausti momenti di crisi e di insicurezza si insinuano in tutti noi.
Questi luridi momenti però ci debbono insegnare a ragionare in avanti, in dietro abbiamo già visto, lo diceva anche il chè : indietro mai neanche per prendere la rincorsa. Gli operai e gli imprenditori debbono convivere e questo si può fare solo mettendosi a nudo l’uno davanti all’altro, perché per ogni imprenditore sfruttatore c’è un operaio fancazzista, per ogni padrone onesto esiste un bravo operaio ecc, ciò che rimane da mettere veramente a posto è il lato economico e questo è un problema da affrontare tutti assieme, perché i poteri forti esistono, quindi bisogna organizzarsi e lottare tutti assieme.
Questo modo di vedere le cose mi ha un po’ rattristato perché vuol dire che la storia non insegna a tutti, certe persone rimangono cieche e paralizzate nei sui pensieri, preferirei chiamarli sognatori ma guardando i paesi sovietici che tanto amo anche io e vedendo cosa è successo lasciando le fabbriche agli operai non posso, posso però credere che sia un modo dove rifugiarsi dalle paure che questi infausti momenti di crisi e di insicurezza si insinuano in tutti noi.
Questi luridi momenti però ci debbono insegnare a ragionare in avanti, in dietro abbiamo già visto, lo diceva anche il chè : indietro mai neanche per prendere la rincorsa. Gli operai e gli imprenditori debbono convivere e questo si può fare solo mettendosi a nudo l’uno davanti all’altro, perché per ogni imprenditore sfruttatore c’è un operaio fancazzista, per ogni padrone onesto esiste un bravo operaio ecc, ciò che rimane da mettere veramente a posto è il lato economico e questo è un problema da affrontare tutti assieme, perché i poteri forti esistono, quindi bisogna organizzarsi e lottare tutti assieme.
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